Non ricordo dove, qualche anno fa, ho scovato questa bellissima opera d’arte, ma ricordo molto bene che rimasi colpito dalla bellezza e dalle sensazioni che vuole richiamare.
Questo trofeo quasi centenario è stato vinto, nel marzo 1924, dalla casa automobilistica OM che faceva suo il record del mondo delle 48 ore grazie alle prestazioni della 469, auto prodotta dal 1923 al 1934.
E’ stato davvero difficile trovare informazioni sull’evento, anzi posso dire che se ne trova un trafiletto solo su Wikipedia proprio nella pagina dedicata alla storia della OM 469: “Il modello raggiunse un alto grado di affidabilità grazie alla semplicità delle soluzioni tecniche adottate, al sovradimensionamento degli organi meccanici e all’elevata qualità costruttiva. La robustezza della vettura venne messa alla prova tra il 15 e il 17 marzo 1924 sul circuito di Monza quando una 469 stabilì un record mondiale di velocità sulle 48 ore classe 1.5 litri alla media di 70,5 km/h.”
Ripercorrendo la storia del marchio, pur senza prove certe, mi sono convinto che l’auto che ottenne il trofeo, poteva essere una OM 469 “corsa” prodotta nel 1922, uguale, se non forse la stessa, a quella perfettamente conservata presso il Museo dell’Automobile di Torino.
Immagine di Tomislav Medak – L’evoluzione dell’automobile, CC BY-SA 2.0.
Le vittorie conseguite dalle vetture marchiate OM negli anni di produzione automobilistica, 1918 – 1934, sono notevoli. Voglio ricordarne solo una, lo storico successo ottenuto nella prima edizione della Mille Miglia del 1927, quando tre OM 665 Superba si aggiudicano le prime tre posizioni di quella che diventerà la Corsa per eccellenza.
Per chi vuole approfondire la storia di questo storico marchio dell’industria italiana, consiglio il documento prodotto dalla AISA – Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile.