L’episodio di oggi della rubrica targata Parlandodisport.it è dedicato ad un grande uomo legato alla nostra città da quasi vent’anni, e ancora oggi allenatore di Modena Volley: Andrea “Giangio” Giani.
L’ingresso nel mondo della pallavolo
Andrea Giani nasce a Napoli nel 1970, con il padre canottiere Dario – prima voga dell’otto italiano alle Olimpiadi di Tokyo 1964 – che lo indirizza verso il suo stesso sport. Il giovane Andrea ottiene ottimi risultati nel canottaggio, ma alle scuole medie inizia a capire quale sia la propria reale passione. Muove i primi passi nella pallavolo a Sabaudia, in provincia di Latina, dove dopo il minivolley esordisce in Serie D e, all’età di 14 anni, in Serie A2. Già nel 1985 viene cercato da Parma – appena uscita dal grande ciclo di vittorie targato Santal – e inizialmente è aggregato all’Under 18 iscritta al campionato di Serie C, per poi avanzare in prima squadra per volere dell’allenatore Aleksander Skiba. Andrea Giani rimane a Parma per undici stagioni consecutive dove gioca al fianco di altri campioni italiani come Andrea Zorzi, Marco Bracci e Claudio Galli vincendo tre scudetti, oltre a tre Coppe Italia e altri trofei nazionali e internazionali.
Gli anni a Modena da giocatore
Dopo l’abbandono dello sponsor Motta nel 1994, per Parma inizia un periodo di crisi culminato nel 1996 con la rinuncia alla partecipazione al campionato di Serie A1. È a questo punto che Giani si trasferisce a Modena entrando a far parte della Daytona, con la quale vince immediatamente nel 1996-97 lo scudetto, la Coppa Italia e la Coppa dei Campioni. Nella stagione successiva Modena conquista nuovamente la rassegna continentale e la Coppa Italia, dopodiché dovrà attendere fino al 2002 per il trofeo successivo: lo scudetto vinto sotto la guida di Angelo Lorenzetti. Andrea Giani resta in campo fino al 2007, quando si ritira per vestire i panni dell’allenatore.
La nazionale
Raro esempio di giocatore universale, capace di fare la differenza sia come centrale – suo ruolo primario in cui ha giocato per la maggior parte della sua carriera – sia come opposto o banda, Andrea Giani fa parte della cosiddetta “generazione di fenomeni” che ha saputo portare l’Italia sul tetto del mondo negli anni ’90. L’ex centrale detiene il record di presenze con la Nazionale maschile – ben 474 – e, insieme a Bernardi e Gardini, è uno dei tre italiani a far parte della Hall of Fame del volley. Il palmares del “Giangio” con la maglia azzurra è fra i più ricchi in assoluto, vantando tre Mondiali, quattro Europei, due argenti e un bronzo olimpici, oltre ad altri trofei minori.
La carriera in panchina
Subito dopo l’addio al volley giocato Andrea Giani trova la prima occasione come allenatore nella Modena con cui tanto ha vinto in mezzo al campo. Nel 2008 conquista il suo primo trofeo da coach, la Challenge Cup, ma l’anno successivo la squadra non trova il rendimento sperato e la società opta per l’esonero. A questo punto Giani fa un passo indietro, scende in Serie A2 e abbraccia la causa di Roma, rimanendo nella capitale per quattro stagioni che gli danno la possibilità di accumulare quell’esperienza necessaria a fare ritorno nella massima categoria. Il nuovo salto avviene nel 2012, quando l’allenatore campano viene chiamato sulla panchina di una Verona ambiziosa che lui stesso riesce a portare a ridosso dei top club del campionato e a vincere la Challenge Cup 2016. Durante l’avventura scaligera il “Giangio” si cimenta anche con le nazionali, portando la piccola Slovenia ad un traguardo storico come la finale di un Europeo.
Nel 2017, dopo aver lasciato Verona e la nazionale del paese ex jugoslavo, firma per sedersi sulle panchine di Milano e Germania. Anche coi teutonici Giani riesce nell’impresa di conquistare la prima finale europea nella storia del volley nazionale, mentre a Milano si afferma come uno dei tecnici più promettenti del panorama italiano.
Il ritorno sotto la Ghirlandina
Con il ritiro del suo ex allenatore ai tempi della “generazione dei fenomeni” Julio Velasco dalla panchina gialloblù, Andrea Giani viene cercato da Catia Pedrini per prendere in mano le redini di una formazione che annovera nomi del calibro di Micah Christenson e Ivan Zaytsev. Nella prima stagione alla guida di Modena – eccezion fatta per la parentesi di oltre dieci anni prima – il tecnico riesce, dopo qualche difficoltà iniziale, a far ingranare la squadra e a ottenere vittorie convincenti, ma il diffondersi della pandemia di Covid 19 impone lo stop al campionato.
L’anno successivo le ambizioni della società canarina sono ridimensionate, ma è su Andrea Giani che Pedrini punta per traghettare la nave attraverso le intemperie. La formazione gialloblù ottiene un quarto di finale ai play-off scudetto e sfiora di un soffio l’impresa contro la corazzata Sir Safety Perugia che sarebbe valsa l’accesso alle semifinali di Champions League. Al termine della stagione 2020/21 arriva la grande campagna acquisti con cui Modena porta a sé campioni della caratura di Bruno, Leal, Ngapeth e Abdel-Aziz: per guidarli, ancora l’inimitabile Andrea Giani.