di Andrea Malverti
In vista della sfida tra Ascoli e Modena, in programma sabato alle 14 allo stadio Del Duca, la nostra redazione ha intervistato un doppio ex della partita che, soprattutto con la maglia dei gialli, ha lasciato un grande ricordo nel cuore dei tifosi con i suoi numerosi gol messi a segno. Salvatore Bruno, infatti, ha giocato a Modena in serie B per quattro stagioni tra il 2007 e il 2010, per poi tornare nuovamente un anno nella stagione 2013/2014, mettendo a referto in totale 50 reti. Di seguito le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni dall’attuale collaboratore tecnico del Piacenza.
Ascoli e Modena, due esperienze che hanno segnato la tua carriera da calciatore. Che partita sarà quella di sabato per te?
“Una partita dove divido il cuore a metà perché ho passato anni bellissimi in entrambe le squadre. Ascoli è stata la mia rinascita personale, ero giovane e venivo da un anno particolare. Modena, invece, è stata la mia consacrazione nella categoria. Due piazze per certi tratti diverse ma per cui provo, tuttora, un amore incondizionato”.
Che partita ti aspetti da parte del Modena, ancora alla ricerca dei primi punti lontano dal Braglia?
“Sarà una gara dove entrambe le squadre andranno alla ricerca della propria identità. L’Ascoli era partita con altre aspettative a inizio campionato e invece ora si trova in leggera difficoltà, nonostante abbia appena conquistato un buon punto in una trasferta difficile come Benevento. Il Modena, senza concedere nulla, proverà a vincere a tutti i costi per regalare un’ulteriore gioia ai tifosi e dare continuità al risultato di sabato scorso con la Reggina. Giocare al Del Duca non è mai semplice, mi aspetto tanti tifosi locali come è sempre stato negli ultimi anni. I canarini dovranno lottare con tutte le loro armi per portare a casa il risultato e provare a dire la loro in un campionato così difficile”.
A proposito del campionato, cosa ne pensi del livello di questa serie B e quale consiglio daresti ai calciatori del Modena in questo momento?
”Un campionato così non si è mai visto, più che serie B la definirei Serie A2. Il livello è molto alto, sono retrocesse squadre come Genoa e Cagliari che sicuramente punteranno immediatamente a riconquistare la categoria e altre formazioni, come Brescia, Bari, Palermo, Benevento che non sono da meno e hanno budget importanti. Il Modena ha fatto buoni acquisti, ora deve restare compatto e fare leva sull’entusiasmo e la coesione che li ha contraddistinti l’anno scorso. Il punto di forza, oltre alle buone qualità di diversi giocatori, deve essere il gruppo”.
A Modena hai lasciato un bel ricordo nonostante il tuo trasferimento a Sassuolo. Com’è il tuo rapporto con i tifosi gialloblù e cosa si prova a segnare sotto la Curva Montagnani?
“Il Braglia credo sia attualmente ancora uno degli stadi più belli d’Italia. Modena è una citta di cui sono innamorato ed è molto importante per la mia famiglia, i miei figli sono nati lì. Il rapporto con i tifosi era ottimo, quando sono tornato nel 2013 ho realizzato che, dopo il trasferimento al Sassuolo, qualcosa era cambiato ma fa parte del mestiere. Nonostante ciò, resta il capitolo più importante della mia vita calcistica e umana”.