In vista di Cittadella-Modena, la nostra Redazione ha intervistato un doppio ex della sfida che è uno dei marcatori più importanti nella storia della Serie B e che, a Modena, nel bene e nel male, è stato molto importante per tutta la città e la tifoseria. Di seguito le parole di bomber Matteo Ardemagni rilasciate ai nostri microfoni.
Ciao Matteo, cosa è per te Modena?
”Modena è una, se non la, piazza più importante della mia carriera. Sicuramente quella in cui ho fatto meglio e in cui mi sono meritato la Serie A. Ho un ricordo indimenticabile dei miei compagni e dei tifosi”.
In questi anni il rapporto con Modena si è incrinato e sei stato fischiato quando tornavi al Braglia. Come è stato tenerti dentro la tua verità e non poterla esprimere?
”È stato brutto, è successo tutto così in fretta. Ti dico sinceramente che qualche notte ho pianto. Mi sono fatto condizionare dall’interesse del Carpi e da Giuntoli, dalla grande offerta economica non paragonabile a quella del Modena e dal disinteresse di Caliendo nei miei confronti. Avevo 25 anni e sono stato abbagliato da queste situazioni, ora a 37 non rifarei la stessa scelta. Mio padre mi vedeva triste e me lo diceva. Mi è spiaciuto non dirlo prima, ora non mi viene in tasca nulla a dire bugie. Purtroppo essendo dipendente di altre società non mi era consentito. La gente si era fatta un proprio pensiero e non potevo convincerla a cambiarlo se era diverso dal mio”.
Anche Modena ha capito presto che personaggio era Caliendo…
”Esiste un Dio del calcio che mette tutti al proprio posto. Non è un caso che poi abbia fatto quella fine. Stessa fine che ha fatto il presidente che avevo a Siena”.
L’anno scorso sei stato fuori rosa a Siena prima del fallimento, cosa si prova?
”Stare fuori rosa è molto dura. Il calcio è cambiato: ai miei tempi quelli più esperti giocavano e i più giovani dovevano provare a ritagliarsi un po’ di spazio, ora con queste nuove regole è il contrario…”.
A Modena ti sei guadagnato la chiamata in A. Le cose non sono andate e sei tornato in B, c’era ancora in te la speranza di raggiungere la massima serie?
”Sì, il mio obiettivo era di vincere la serie B per poi raggiungere la massima serie ma purtroppo non è successo. Non mi lamento della carriera che ho fatto, è anche vero che una vera e propria chance di giocarmi le mie carte in Serie A non l’ho mai avuta. Purtroppo quando prendi un’etichetta, nel calcio, è difficile levarsela: io ero il bomber della B”.
Sabato si disputerà Cittadella-Modena, due squadre in cui hai giocato. Che partita ti aspetti?
”Vengono entrambe da un periodo brutto, non sarà una partita facile per il Modena perché giocare in casa del Cittadella è sempre stato difficile per tutti. Credo però che i canarini abbiano le carte in regola per fare risultato”.
Come vedi il Modena attuale?
”È partito bene, poi qualche alto e basso di troppo. Ora è in un momento non facile ma, se ritrova la quadra, può giocarsela per raggiungere i suoi obiettivi”.
Proprio con Paolo Bianco in marcatura segnasti il gol del derby vinto 2-1 al Braglia contro il Sassuolo, dici che si ricorda?
”Lui non lo so, io me lo ricordo bene…(ride). A parte le battute Bianco è una brava persona, sono convinto che possa ancora fare bene”.