LE PAROLE DI MARZORATI IN CONFERENZA STAMPA
“Nell’ultimo periodo le prestazioni non sono state buone, questo è un campanello d’allarme. Il calcio è fatto di tante variabili, ma prendere due gol simili come abbiamo subito contro il Como ci fa arrabbiare il doppio. Questa settimana, durante gli allenamenti, stiamo facendo il massimo per non fare più gli stessi errori cercando di giocare bene e fare nella maniera giusta la fase difensiva. Abbiamo sabato contro il Cagliari la possibilità di riscattarci e vogliamo cogliere al volo questa occasione. Anche se abbiamo vinto, le partite contro Latina e Livorno sono state giocate male, ma avevamo messo in campo il carattere e grinta. Adesso che i risultati sono sempre negativi, non c’è stata una reazione da parte di qualcuno in campo, nessuno che riesce a trascinare e quindi il morale si è abbassato. La cosa bella del calcio però è che fra tre giorni puoi rifarti e facendo tre punti potrebbe cambiare tutto. Cagliari? Loro sono un’ottima squadra e nonostante le assenza possono contare su una panchina di alto livello per la B. Dovremo quindi avere massima attenzione e concentrazione. Nel girone di andata abbiamo espresso un calcio migliore, senza però raccogliere risultati positivi. Bisognerebbe tornare a disputare quel tipo di prestazioni. Calo fisico e mentale? Negli allenamenti vedo una squadra che lotta e non molla di un centimetro. Credo si sia creato un problema psicologico, abbiamo troppi blackout, i giovani non hanno la concentrazione giusta, mentre i vecchi non riescono ad imporsi per trascinare gli altri. Sono arrivate quindi sconfitte casuali di cui non riusciamo a capire il motivo. Per fortuna ogni partita è a sé e quindi in questo modo si possono rimediare gli errori commessi. Non bisogna mai mollare, ognuno deve avere delle motivazioni al di là dell’avversario, se non è così non puoi giocare a calcio. I cali di concentrazione derivano dalla testa che abbiamo. Se uno si sente meno bravo dà il 100% dal punto di vista della corsa e dell’impegno, se invece uno si sente bravo fa le cose in maniera più superficiale. Siamo una squadra che pensa e ragiona poco. Quando siamo con l’acqua alla gola riusciamo sempre a cavarcela, quando invece siamo più tranquilli disputiamo delle prestazioni anonime. La squadra ha delle lacune mentali abbastanza importanti. Magari ciò si può risolvere con lo psicologo, anche perché l’allenatore in questi casi arriva fino a un certo punto”.