Alla fine lo Zar ha scelto Modena. Dopo il triplete con Perugia (Supercoppa, coppa Italia e scudetto) Ivan Zaytsev – l’uomo simbolo della pallavolo italiana – ha firmato un triennale con la squadra della presidentessa Catia Pedrini (che ne frattempo però deve gestire la vicenda legale del contratto stracciato a Stoytchev). Ma Modena intanto si gode il nuovo arrivato: «Quando un giocatore viene chiamato da questa società non può rifiutare. Giocare in una città così culturalmente legata alla pallavolo è una sensazione unica per noi atleti. Ringrazio Modena volley che mi ha aspettato, che è rimasta in attesa della fine della stagione. Io sono emozionato e orgoglioso di far pare di questa squadra ed essendo un amante delle sfide sono anche parecchio carico».
In panchina passi da mister secolo Bernardi a chi ha contribuito a cambiare la storia pallavolo in Italia, Julio Velasco.
«Lavorare con Velasco per me sarà importantissimo. Credo di essere un giocatore maturo: ho cambiato ruoli, ho vinto, sono cresciuto mentalmente, ma c’è sempre qualcosa da imparare e chi meglio di Velasco può insegnarmela».
Sei all’apice della tua carriera?
«L’apice di un pallavolista si raggiunge a trent’anni e Io ne compirò 30 proprio a ottobre. Spero davvero che i prossimi tre a Modena siamo i miei anni migliori. Se lo merita la presidente Pedrini, la gente di Modena e un pochino anche io, dai».
Lo scambio (frettoloso) di palleggiatori tra Civitanova e Modena ha sancito il passaggio di Christenson in Emilia e Bruno nelle Marche.
«Christenson è giovane, ma caratterialmente forte. Fa girare bene la squadra e sente la temperatura dei compagni. Poi il sistema di gioco americano a me piace moltissimo. E qui c’è anche Holt».
Vestirai la maglia numero 9 di Ngapeth.
«Sono molto legato a questo numero e discreti personaggi hanno vestito questa maglia, Bernardi in primis. Ma lo cederei volentieri al francese se a metà stagione potesse tornare qui a Modena…io ci voglio sperare».
Tornerai a giocare opposto (il bomber della squadra). Ti mancherà la ricezione?
«In questi due anni ne ho avuto abbastanza. Ho fatto il lavoro sporco giocando da schiacciatore-ricevitore, ne sono orgoglioso soprattutto perché sono cresciuto a livello mentale. Ma ho messo un punto. Adesso voglio tornare ai massimi livelli nel mio ruolo».
Hai vinto lo scudetto sia a Civitanova che a Perugia.
«Il clima che si respira al PalaPanini però non si respira da nessun altra parte e adesso farò di tutto per vincere il tricolore anche qui».