Dare una spiegazione incontestabile a ciò che è successo crediamo sia impossibile, tanto quanto la ricerca della perfezione o di una verità assoluta. Giudicare ancora meno, cosa sia passato realmente per la testa a chi ieri sera ha reso la pallavolo uno sport non più così differente dagli altri, nemmeno si può sapere. Nemmeno se e chi vorrà fare dichiarazioni al riguardo, magari a mente fredda e lucida dirà mai quella verità che tanto si cerca e che possa piacere a tutte le parti. Colpevolizzare, è riduttivo, privo di senso e non risolve il problema.
Quello che è certo, è che ieri sera si è rotto qualcosa, una sorta di equilibrio che c’era tra le due squadre soprattutto a livello della qualità di gioco. Due squadre che si sono sempre affrontate, sì a viso aperto, ma sempre entro certi limiti che ieri si sono ampiamente sorpassati. E non vale solo per i giocatori, ma anche alcuni “tifosi” più o meno occasionali che si sono permessi di rovinare quel “sano tifo” che ha sempre più meno categorizzato il tempio della pallavolo.
Si può fare un’analisi più obiettiva possibile, partendo da dove crediamo tutto abbia avuto inizio: dall’ultima partita di campionato. Da lì in poi tutte le dichiarazioni verbali o scritte rilasciate da entrambe le società e dalla stessa Legavolley, non hanno fatto altro che alimentare una sorta di terrorismo psicologico che ha influito soprattutto sui giocatori. Già stanchi per il tour de force tra campionato e coppe varie, partite ogni tre giorni anche con trasferte tutt’altro che dietro l’angolo, hanno subito pressioni che, a lungo andare, hanno schiacciato tra l’incudine e il martello il loro cervello, facendo esplodere ieri la bomba in campo al Palapanini. Non dimentichiamo che, al di là dello stipendio, “quello per cui sono pagati” come si suole sentir dire, sono comunque esseri umani. La rabbia accumulata da entrambe le parti per i più disparati motivi, più o meno comuni, ha fatto sì che comportamenti anti-sportivi siano sfociati in rissa verbale e non.
Chi ha realmente vinto ieri? I fatti dimostrano che la DHL Modena Volley ha perso 3 a 1 contro Itas Diatec Trentino in gara 3 al Palapanini. Altri fatti combinati a parole, invece, hanno palesato la vittoria di atteggiamenti anti-sportivi ed egoisti, tutt’altro che relativo al valore di squadra, di persone, di alto livello professionale, che hanno semplicemente rovinato il lato ancora bello e spettacolare che è la pallavolo come sport differente.
Questo è ciò che è successo secondo noi, al di là del risultato.
Cosa conta ora? Anche se sarà tutt’altro che facile, oltre a resettare la serata di ieri, provare con i fatti l’unità della squadra e la voglia di vincere per se stessi, per i tifosi, costruendo un muro fisico e mentale agli atteggiamenti impropri dimostrati. E, se proprio non si potesse fare a meno di sfogare la rabbia, scagliarla sul pallone in campo e non sugli avversari.
Carrozze sottorete hanno già fatto la debita richiesta via mail e via telefono per prendere parte a gara 4 a Trento. Presenti con il cuore e con la mente.