Ciao Ciao, sono Lorenz e seguirò per Voi la disabilità nello sport parlando non solo di vittorie, ma anche di tuttò ciò che è nascosto dietro le quinte dello sport paralimpico modenese.
Ampio spazio alla squadra di wheelchair hockey del Sen Martin impegnata nel campionato nazionale di A2, squadra di cui sono anche il capitano (permettetemi un po’ di orgoglio), ma anche spazio ad altre realtà sia di squadra che singole con vari campioni presenti nella nostra provincia (Camellini e Azzolini per fare due nomi su tutti).
Se lo sport è parte fondamentale della vita delle persone normali (tra virgolette), vi renderete conto di quanto sia altrettanto importante per ragazzi-ragazze che devono anche convivere giornalmente con problemi fisici e/o mentali.
Raggiungere prestazioni di un certo tipo nello sport è solitamente faticoso, richiede sacrifici e rinunce, necessita di fondi spesso mancanti: come nello sport “normale” gli stessi problemi si rispecchiano nello sport para olimpico, a volte con l’aumento delle persone coinvolte, perché avendo determinate limitazioni ogni atleta ha il bisogno continuo di avere al fianco una persona che lo aiuti oltre all’allenatore di turno.
Solo negli ultimi anni lo sport handicapp (come lo chiamano ancora molti, a me piace più che para olimpico) inizia ad uscire dal guscio, inizia a far parlare di se anche all’esterno della propria nicchia composta esclusivamente dagli atleti stessi e dai propri familiari.
Una volta qualcuno mi chiese:
“Ma vincere in carrozzina che sapore ha?”
“Lo stesso sapore che vincere da in piedi, perché richiede gli stessi sforzi e gli stessi sacrifici. Lo sport è vita in qualsiasi condizione tu sià!”
Lo sport è uguale per tutti…
Lorenzovandelli
Ciao ciao, sono Lorenz e seguirò per voi la disabilità nello sport parlando non solo di vittorie, ma anche di tutto ciò che è nascosto dietro le quinte dello sport paralimpico modenese. Ampio spazio alla squadra di wheelchair hockey del Sen Martin impegnata nel campionato nazionale di A2, squadra di cui sono anche il capitano (permettetemi un po’ di orgoglio), ma anche spazio ad altre realtà sia di squadra che singole con vari campioni presenti nella nostra provincia (Camellini e Azzolini per fare due nomi su tutti). Se lo sport è parte fondamentale della vita delle persone normali (tra virgolette), vi renderete conto di quanto sia altrettanto importante per ragazzi-ragazze che devono anche convivere giornalmente con problemi fisici e/o mentali. Raggiungere prestazioni di un certo tipo nello sport è solitamente faticoso, richiede sacrifici e rinunce, necessità di fondi spesso mancanti: come nello sport “normale” gli stessi problemi si rispecchiano nello sport paralimpico, a volte con l’aumento delle persone coinvolte, perché avendo determinate limitazioni ogni atleta ha il bisogno continuo di avere al fianco una persona che lo aiuti oltre all’allenatore di turno. Solo negli ultimi anni lo sport handicap (come lo chiamano ancora molti, a me piace più che paralimpico) inizia ad uscire dal guscio, inizia a far parlare di sé anche all’esterno della propria nicchia composta esclusivamente dagli atleti stessi e dai propri familiari. Una volta qualcuno mi chiese: “Ma vincere in carrozzina che sapore ha?” “Lo stesso sapore che vincere da in piedi, perché richiede gli stessi sforzi e gli stessi sacrifici. Lo sport è vita in qualsiasi condizione tu sia!”
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