Come abbiamo fatto per i neo acquisti neroverdi Peluso e Vrsaljko (trovate i link agli articoli qui e qui), analizziamo da un punto di vista statistico -tramite squawka.com e whoscored.com- l’ultimo colpo di mercato del Modena, Matteo Rubin, cercando di tracciare il profilo del giocatore ex-Chievo e provando a capire come si inserirà negli schemi di mister Novellino.
La passata stagione di Matteo Rubin in terra scaligera non è stata particolarmente fortunata dal punto di vista delle presenze; ha disputato solo nove gare ufficiali per un totale di 570 minuti giocati. Non una cifra esaltante per definirne le caratteristiche, ma un valore ampiamente sufficiente per ricavare abitudini e tendenze: come per gli esempi sopra citati distingueremo statistiche difensive, offensive e di possesso, facendo in modo di ottenere un quadro più completo possibile. Altro fattore determinante nella valutazione del giocatore è dovuto al fatto che i numeri che a breve vi mostrerò sono relativi alla stagione scorsa giocata nella massima serie. Risulta abbastanza facile da pronosticare, dunque, un rendimento ancora superiore per Rubin, considerato che nella prossima stagione giocherà in una delle squadre a tutti gli effetti più attrezzate della cadetteria.
Nella passata stagione il terzino lombardo si è dimostrato un trattatore del pallone non troppo affidabile; solo il 78% dei suoi passaggi sono andati a buon fine, cifre ampiamente sotto la media del ruolo, su una media di quasi 23 passaggi a partita. Approfondendo però l’analisi del dato, si nota subito come oltre il 67% dei passaggi del giocatore ex-Siena sia stato effettutato “in avanti”, indice della tendenza del giocatore a giocare palloni filtranti e pericolosi. Inoltre, la lunghezza media delle assistenze di Rubin è di oltre 20 metri testimoniando ancora una volta come il terzino canarino sia estremamente propenso al cross, non limitandosi al semplice appoggio all’indietro. Nell’ultimo campionato è stato autore di 0.11 assist a partita, ma soprattutto ha creato 1 occasione da gol a gara, dato eccellente per un esterno difensivo.
Analizzando anche i dati puramente offensivi, si osservano ancora una volta le qualità di spinta di Matteo Rubin. Anche se non ha messo a segno neanche una rete, l’esterno mancino è stato autore di 0.79 tiri in porta ogni 90 minuti (dato importante per un terzino), di cui il 79% da fuori area. Ancor più impressionante è il numero relativo ai dribbling, con il 62% di dribbling riusciti su un campione di circa 1 tentativo a gara. Cifre eccellenti.
Passando alla metà campo difensiva si evidenziano i principali difetti del giocatore; perde circa il 60% dei tackle in cui è coinvolto (0.67 su 1.11 a partita), vince solo il 53% dei duelli aerei in cui è chiamato in causa, ma soprattutto risulta molto falloso concedendo 1.11 punizioni ogni 90 minuti (se il dato non vi impressiona, basti pensare che Chiellini -giocatore notoriamente non troppo delicato- ha una media di 1.23 falli effettutati ogni 90 minuti). Tutto sommato buoni i numeri relativi ai palloni intercettati (1.33 per gara), alla capacità di “spazzare” l’area (2.22 a partita) e ai tiri respinti (0.11 a partita). Infine, nonostante i molti falli, Rubin ha chiuso la stagione scorsa con una sola ammonizione all’attivo, fattore che può far ben sperare in un suo utilizzo costante con l’andare della stagione.
In conclusione, il ritratto che deriva da questo ammasso di numeri sembra essere quello di un giocatore più a suo agio con la palla tra i piedi rispetto a quando ce l’hanno gli avversari. Dotato di buona corsa, di un ottimo spunto e di un piede sinistro estremamente educato (soprattutto per la Serie B), Rubin rappresenterà un’importante opzione nella costruzione della manovra offensiva nel Modena che verrà e non mi stupirei se regalasse ai tifosi canarini anche qualche gol. Nell’altra metà campo i problemi sembrano più di marcatura individuale che di comprensione dei movimenti di sistema e in una serie B in cui il livello medio dell’avversario è decisamente inferiore a quello affrontato finora, questo fattore potrebbe non rivelarsi di grande intralcio. Il potenziale per diventare uno dei migliori (se non il migliore) esterno basso della cadetteria è tutto dalla parte di Rubin, ora toccherà a lui e a mister Novellino fare in modo che venga messo in pratica.