Incredibile ma vero, a poche ore dalla fine della partita Italia-Olanda, fa ancora effetto pensare che un giocatore neroverde ha indossato la maglia della nazionale facendo oltretutto, una prestazione sontuosa.
Simone Zaza ieri ha dispensato classe e belle giocate contro l’Olanda nella sua prima presenza in maglia azzurra e probabilmente un pizzico di emozione in meno gli avrebbe permesso di segnare anche un goal oltre al rigore procurato.
Meglio così, visto che un detto vecchio come il calcio dice che segnare all’esordio non porta bene e quindi noi auguriamo al nostro numero 10 di segnare una doppietta alla prossima occasione per pareggiare i conti.
Dicevo che impressiona vedere un ragazzo del Sassuolo in nazionale, quella vera, quella che in teoria dovrebbe giocarsi europei e mondiali e non tornei amichevoli di poco prestigio.
I tempi sono cambiati e i nostri calciatori oggi ambiscono alla nazionale maggiore, mentre un tempo a Sassuolo e dintorni la nazionale si guardava solo in tv senza nemmeno immaginare possibile vedere ciò che è accaduto ieri sera a Bari.
In realtà però, se la memoria non mi tradisce, alcuni giovinastri del calcio di casa nostra in passato avevano già indossato la maglia azzurra, anche se naturalmente nessuno di questi è mai arrivato alla nazionale maggiore.
A memoria, il primo è stato Davide Torretta, negli anni bui della C2, che conquistò la maglia azzurra di categoria e giocò diverse partite e alcuni tornei con la nazionale di serie C.
Davide, scuola Inter e giocatore di grande talento, purtroppo dovette concludere in modo estremamente precoce la sua promettente carriera per una serie di infortuni che pivò, a mio modesto parere, il calcio italiano di un ragazzo di grande valore e capacità.
Ricordo comunque volentieri l’orgoglio e la soddisfazione dei dirigenti del Sassuolo di allora che per la prima volta mandavano un giocatore in nazionale, ovviamente la nazionale di serie C non aveva allora come oggi un grande appeal ma è anche vero che all’epoca eravamo provinciali e ci accontentavamo di poco.
Sinceramente non so che evoluzione farà la storia di SZ10 nella squadra di Conte, ma ieri sera ha certamente dimostrato che in questo momento in quella squadra male di certo non ci sta e visto che siamo in vena di ricordi e di sogni, chissà mai che tra qualche anno, forse vestendo altre maglie di club, l’attacco della nazionale non sia formato dai nostri Zaza e Berardi.
Forse stiamo esagerando con la fantasia, anzi probabilmente è così, ma è altrettanto vero che in un momento di profonda crisi del calcio italico votato più che mai verso calciatori stranieri spesso esotici e tante volte mai determinanti, la convocazione di Simone in nazionale è il giusto premio per una società ambiziosa e seria che nel proprio progetto ha inserito come fondamento, l’idea di giocare con la maggior parte dei giocatori in squadra nati nei confini nazionali.
Sia chiaro non vuole essere questo un discorso razzista, ma è ovvio che se solo il Sassuolo ha schierato 11 giocatori italiani nella prima di campionato, diventa quasi scontato analizzare i motivi delle prestazioni umilianti fornite dagli azzurri dopo la notte di Berlino 8 anni fa.
Il Sassuolo, come rimarca la dirigenza sempre più spesso punta ad essere una società di riferimento e allora speriamo che almeno nelle politiche di acquisto di calciatori che possano aiutare anche la nazionale, i neroverdi raggiungano il loro scopo al più presto.