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È stata una partita senza troppe emozioni, quella che si è giocata domenica scorsa al Mapei Stadium tra Sassuolo e Sampdoria. La squadra neroverde non è riuscita a regalare al pubblico presente uno spettacolo degno di nota contro la compagine guidata da Sinisa Mihajlovic. Entrambe le formazioni, infatti, si sono accontentate di portare a casa un punto in uno scialbo zero a zero che verrà ricordato tuttalpiù per gli sbadigli sugli spalti.
Eppure c’è un ragazzo nato nel 1992 a Genova che questa partita non se la scorderà mai. Siamo al diciasettesimo minuto della ripresa, il tecnico serbo si gira verso i giocatori della panchina blucerchiata, che stanno effettuando il consueto riscaldamento per subentrare a partita in corso, e dice al numero 22 di togliersi la pettorina e di prepararsi per l’ingresso. Sissignori, Luca Rizzo sta coronando il sogno di una vita: esordire in Serie A con la maglia della sua squadra del cuore.
E chi se lo dimentica sotto Ghirlandina “Zizou” Rizzo? Viso pulito, fisico asciutto, e straordinario tocco di palla. Uno che, in terra geminiana, è arrivato da perfetto sconosciuto e se n’è andato da fenomeno. Uno che, per il suo estro e la sua classe, si è guadagnato in meno di una stagione un soprannome pesante come un macigno. I tifosi blucerchiati ancora non sanno che a Modena di giocatori del genere se ne vedono forse un paio ogni dieci anni. Impareranno a conoscerlo, Luca Rizzo, un futuro campione alle porte della serie A.