La storia che vi sto per raccontare è di quelle belle, avvincenti, ma con un finale triste, almeno per il protagonista. Matteo Ardemagni è un ragazzo di 27 anni, dopo una grande stagione in serie B con la maglia del Cittadella, nella quale realizza 22 reti, cambia varie maglie ma non riesce più a segnare con continuità. A gennaio 2012, si trasferisce a Modena dove segna 5 gol nel girone di ritorno, dimostra però di essere un giocatore valido per la categioria, con grinta, determinazione e tanta voglia, perciò il club gialloblu decide di puntare su di lui anche la stagione seguente. Il bomber di Milano diventa l’idolo della Montagnani, con 23 gol realizzati sfiora il titolo di capocannoniere della serie B ed entra nel cuore dei tifosi. Il cartellino è di proprietà dell’Atalanta e iniziano a girare voci che i nerazzuri puntino su di lui in Serie A e quindi sarà difficile vedere Ardegol ancora con la maglia gialla numero 9 un altro anno. L’ulitma al “Braglia”, campionato 2012-2013, si gioca contro il Vicenza. Arde non trova il gol, ma la prestazione è comunque buona. Al triplice fischio dell’arbitro il bomber arriva sotto la Montagnani, saluta i suoi tifosi e mostra una maglietta che recita: “Modena per sempre nel mio cuore”. I tifosi gialloblu, lo acclamano come nessuno mai, ha fatto qualcosa di straordinario a livello calcistico e sembra essere un grande uomo. Durante il mercato estivo il suo nome viene accostato qualche volta al Modena, per i tifosi canarini sarebbe un sogno, il bomber entra sempre più nel cuore dei tifosi con queste parole: “Se tornerò in Serie B, lo farò solo con la maglia del Modena”. La prima parte di campionato all’Atalanta, nella massima serie, non va e allora durante il mercato invernale si spera possa tornare nella piazza che lo ha rilanciato ad alti livelli. “Hollywood” preferisce andare a Carpi, i motivi sono chiari, questione economica. Il malumore e l’incredulità sotto la Ghirlandina sono inutili da spiegare, potete capirli da soli. Dopo la maglietta mostrata e le parole spese, con l’approdo sull’altra sponda di Modena, cade un idolo, ma soprattutto cade un uomo. A Carpi fa una pessima stagione e a fine anno viene “cacciato”, i tifosi biancorossi non lo sopportano e non vogliono più vederlo. Arriviamo alla stagione in corso, il bomber veste la maglia dello Spezia. I bianconeri incontrano nel turno infrasettimanale il Carpi, Ardemagni viene schierato titolare davanti al suo pubblico e contro i suoi ex tifosi, risultato: i biancorossi vincono a La Spezia, il numero 11 tocca pochi palloni, non calcia mai importa e si prende anche qualche insulto. La storia volge verso la conclusione, il nostro protagonista appena quattro giorni dopo però ha la chance per rifarsi. Le aquile giocano a Modena, nello stadio in cui il bomber di Milano è diventato grande. Ancora una volta viene schierato titolare e ancora una volta inesistente. Un ragazzo polacco di nome Thiago Cionek, non gli fa vedere un pallone, il nostro numero 11 esce dal suo ex stadio con una sconfitta, prestazione deludente, bordate di fischi e una marea di insulti da quella curva che lo ha tanto amato. Ad Ardemagni non rimane nulla, anche i suoi attuali tifosi con il passare delle partite cominciano a stancarsi di una punta che non segna. Che dire, se quel giorno in cui firmò per il Carpi avesse scelto Modena, forse le cose sarebbero andate in modo diverso, ma questo non possiamo saperlo con certezza. La favola finisce qui, forse però per il nostro Matteo è finita già qualche anno fa…
Matteo Ardemagni, storia di un bomber che passa dalle stelle alle stalle…
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Matteo Migliori
Matteo Migliori, nato a Sassuolo nel '94. Vicedirettore del sito ParlandodiSport.it. Telecronista di "Sky Sport".
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