Il 10 giugno del 2012 è un giorno che ai tifosi del Carpi ha fatto malissimo. Nel ritorno dei Play-off contro la Pro Vercelli, dopo lo 0-0 dell’andata, il Carpi perse allo Stadio Braglia di Modena in rimonta per 1-3, vedendo così sfumare all’ultimo scalino la possibilità di salire per la prima volta in Serie B. Alla fine in cadetteria ritornò dopo ben 64 anni la Pro, una Società che nella sua storia tra l’altro vanta 7 Scudetti tra il 1908 e il 1922.
Al Carpi, colpito psicologicamente anche dalle scosse di terremoto avvenute a fine maggio, poteva bastare anche il pareggio per passare visto il miglior posizionamento in classifica (terzo posto con 61 contro il quinto con 57 dei piemontesi), ma dopo solo 2’ una girata di bomber Ferretti portava in vantaggio la squadra di Egidio Notaristefano. Era l’inizio del sogno, ma dopo solo due minuti arrivò il pareggio ospite siglato di testa su corner dal difensore Modolo. 1-1 all’intervallo. Il secondo tempo cominciò malissimo con il gol di Iemmello (49′), lesto a ribattere in porta un palo colpito di testa da Martini. Il Carpi provò a reagire, ma all’ 89’ la Pro Vercelli chiuse il match con un gol fortunoso di Malatesta.
Per il Carpi quella partita al Braglia era L’occasione della vita, quindici anni dopo i Play-off per la Serie B persi contro il Monza. Il momento più alto dopo una salita esaltante cominciata nel 2010 dalla Serie D con gli arrivi in Società di Bonacini e Giuntoli. Quella sconfitta contro la Pro Vercelli sembrava una sentenza: il Carpi non può andare in Serie B, per quanto si sforzi e si impegni. Forse allora non ce lo si aspettava, ma quel crollo pose le basi per l’immediata riscossa del campionato successivo, chiuso in gloria ai Play-off contro il Lecce. In altre parole, il Carpi post 2011-2012 poteva ancora sognare in grande, grazie anche alla volontà di Bonacini di non passare al Modena e di continuare a credere fortemente in quel progetto a tinte biancorosse. Fu così che dopo una stagione con alti, bassi e alti il 16 giugno del 2013 sostituì di potenza il 10 giugno del 2012.
Cosa insegnò quella sconfitta contro la Pro Vercelli, accaduta poco dopo l’inaspettato terremoto che colpì l’Emilia Romagna? Che non bisogna mai arrendersi, che c’è sempre una seconda possibilità per fare meglio e per andare anche aldilà di ogni aspettativa, di ogni pronostico. Contro i piemontesi al Braglia c’erano Poli, Pasciuti, Concas e Di Gaudio che masticarono amaro, ma già l’anno successivo erano pronti a dare battaglia per il vertice della Lega Pro insieme a nuovi compagni che ancora oggi sono biancorossi come Letizia, Gagliolo e Bianco, oppure insieme a gente che ora non c’è più al Cabassi come Sportiello, Terigi, Papini, Perini, Arma, Della Rocca, Ferretti e Kabine. Dalle grandi cadute spesso si generano i grandi successi. L’importante è credere sempre e dare tutto.
FORZA CARPI!!!
“In ogni ardente desiderio conta più il desiderio della cosa desiderata”.
(Bruce Lee)