Se c’è una cosa che questo primo scorcio di campionato può dire del Sassuolo, è che la formazione neroverde non può fare a meno di Berardi. Molte volte, riferendosi a una squadra, si abusa dell’espressione essere dipendente da un giocatore; se mai nella storia del calcio questo ormai tradizionale giro di parole ha avuto un significato, è certamente il caso del Sassuolo. Qual’è l’impatto reale che il gioiello calabrese ha sulle fortune dei neroverdi? Perchè è così indispensabile per mister Di Francesco? Facendo riferimento alla partita di ieri, proviamo ad analizzare cosa significa Domenico Berardi per il sistema di gioco dei neroverdi.
Per quantificare l’importanza del talento classe ’94 all’interno dell’attacco sassolese partiamo con alcuni numeri; dei 46 gol che il Sassuolo ha messo a segno nella massima serie, ben 18 portano la firma di Domenico Berardi, validi per oltre il 39% delle marcature della formazione emiliana. Se aggiungiamo a questo dato i 7 assist da lui confezionati tra lo scorso campionato e quello attuale (6 nella passata stagione e 1 in quella in corso), si evince come oltre il 54% dei gol neroverdi abbiano visto coinvolto Berardi come finalizzatore o rifinitore. Ultimo numero da sottolineare, col numero 25 neroverde in campo, la media realizzativa di Magnanelli e soci è di 1,28 gol a partita (41 gol in 32 partite), mentre quando il talento di Cariati non è della sfida, la media cala drasticamente a 0,42 marcature a gara. Facendo riferimento ai soli dati di questa stagione, Berardi è stato coinvolto in tutti e 3 i gol segnati dai neroverdi (1 assist e 2 gol). In una parola: indispensabile.
Ma in che modo Berardi influenza così profondamente i destini della squadra di Piazza Risorgimento? Le ragioni sono tattiche, ma soprattutto tecniche, e la partita di ieri ne è il perfetto esempio. L’unicità di Berardi e la conseguente importanza che da essa deriva, è dovuta a una semplicissima considerazione: Berardi salta l’uomo. In una squadra in cui le qualità di palleggio non sono diffuse, la capacità di un singolo giocatore di superare il proprio diretto avversario e creare superiorità numerica è a dir poco fondamentale. Le qualità di Berardi, però, non si fermano qui; il talento calabrese, infatti, è un sottovalutatissimo palleggiatore che raramente sbaglia una scelta quando ha la palla tra i piedi, e anche se questi dati non si traducono necessariamente in gol o assist, hanno dei risvolti determinaneti sull’esito di una partita di calcio. Il tutto abbinato a una vena realizzativa da attaccante vero.
Le immagini che seguono evidenziano ulteriormente la qualità totale di Berardi; la prima riporta la trama di passaggi che ha visto protagonista l’attaccante neroverde e, se paragonata a quelle dei compagni di reparto, fornisce una conclusione improtantissima: Berardi è l’unico giocatore che permette alla squadra di salire. Nonostante una percentuale di successo non elevata (70%), infatti, il ragazzo calabrese è l’unico giocatore cui la manovra del Sassuolo può appoggiarsi per evitare di perdere il possesso.
La seconda immagine, invece, testimonia la pericolosità offensiva del classe ’94; ancora una volta, se paragoniamo i dati relativi alla partita di Berardi a quelli dei suoi compagni di reparto, il confronto è abbastanza impietoso. Il pupillo di Di Francesco, infatti, è il neroverde che più di tutti ha tentato il dribbling nella metà campo avversaria (rappresentato dalle stelline), quello che ha subito più falli (triangoli bianchi), ma soprattutto quello che ha creato più occasioni da gol (frecce azzurre). Il tutto, oltre ai due gol segnati.
Nelle altre (poche) partite giocate da Berardi questa stagione i risultati non sono molto diversi, come può confermare l’unico gol che il Sassuolo aveva segnato prima di ieri.
http://youtu.be/2tjoGeoC6C0?t=21s
Mister Di Francesco, per concludere, non può in nessun modo fare a meno di Berardi e con ogni probabilità lui è il primo ad essere consapevole della situazione. Che sia sottoforma di finalizzatore, assist-man o semplice gestore del pallone, il giovane neroverde non può essere dimenticato per qualsiasi soluzione offensiva lo staff tecnico voglia adottare. La stagione è ancora agli albori, ma alcuni dei trend che la accompagneranno si stanno iniziando a definire e anche per quest’anno il Sassuolo sembra destinato a lottare per la salvezza. Proprio per questo motivo sarà più che necessario per le fortune di squadra, società e ambiente che il talento di Cariati si dimostri maturo, responsabile e consapevole della sua importanza; se riuscirà a gestire al meglio i suoi comportamenti, il Sassuolo avrà dalla sua parte un’arma totale.