Sabato 22 Novembre alle ore 15.00, in un grigio pomeriggio emiliano, il Modena ospiterà tra le mura amiche dello stadio Braglia il Pescara di Marco Baroni. Le due squadre arrivano alla partita in stati di forma – mentali e fisici – totalmente opposti; gli abruzzesi sono reduci da due vittorie consecutive, vantano il secondo attacco della categoria e probabilmente stanno vivendo il miglior momento di condizione della propria stagione. Dall’altra parte della barricata, gli uomini di Novellino non possono dire altrettanto: le due sconfitte in fila rimediate contro Avellino e Frosinone, i soli quattro punti racimolati nelle ultime cinque giornate e una squadra che fatica terribilmente a trovare la via della rete non possono far dormire sonni tranquilli ai tifosi canarini, che a questo punto sperano sinceramente che la partita di sabato possa rappresentare la svolta del campionato.
Parlare di “crocevia”, “ultima spiaggia” o “partita decisiva” sembra quantomeno prematuro, ma che la sfida di dopodomani rappresenti una tappa importante nella stagione gialloblu è fatto ormai dichiarato, anche solo per motivi di classifica. Attualmente il Modena si trova al 17esimo posto della graduatoria in virtù dei 15 punti finora conquistati, appaiato al Latina (rispetto al quale –ad onor del vero- i gialli hanno giocato una partita in meno) e al limite della zona play-out.Negli ultimi anni, in numerose occasioni i tifosi canarini sono stati tristemente costretti a vivere una vita sul baratro della zona retrocessione, e una sconfitta contro il Pescara spingerebbe verosimilmente la banda di Novellino tra le ultime cinque della classe, riproponendo un incubo che tutti i modenesi preferirebbero evitare.
Se però c’è qualcosa che può far ben sperare in quella tonnara che è la Serie B di centro classifica, è che un paio di vittorie consecutive possono rilanciarti immediatamente ai piani alti. Al momento, il 17esimo e l’ottavo (e ultimo) posto valido per i playoff, occupato dal Trapani, distano solo sette punti; non sembra dunque assurdo ipotizzare come una vittoria dei gialli contro il Delfino pescarese potrebbe fungere da trampolino di lancio per una rincorsa alle zone più nobili della classifica. Allo stadio Braglia arriva una squadra che ha fatto di una dichiarata vocazione offensiva il suo marchio di fabbrica; secondo attacco con 24 gol segnati, gli abruzzesi sono anche la quinta peggior difesa in virtù delle 22 reti concesse agli avversari.
Attraverso dieci immagini tratte dalle precedenti partite di campionato, proviamo a vedere quali sono i punti deboli della squadra di Baroni e quali gli errori da evitare.
RADDOPPIARE LE PUNTE:
Il Pescara di Baroni ha giocato praticamente tutte le partite di questo primo scorcio di campionato con un 4-4-2 tendente al 4-3-3 (o forse il contrario, se preferite) abbastanza canonico: una difesa abbastanza lenta, con i due terzini che non disdegnano le sovrapposizioni, un centrocampo molto dinamico e punte abili nel dribbling e ad attaccare la profondità. Tutto sommato niente di strano, se non per il fatto che i tre attaccanti (tre tra Politano, Sowe, Maniero, Melchiorri, Caprari e Pasquato) hanno caratteristiche per le quali non hanno bisogno di particolare sostegno da parte del resto della squadra per essere pericolosi. A parte il solo Maniero, giocatore più da area di rigore e finalizzatore degli altri, le altre punte a disposizione di Baroni sono tutte in grado di ricevere palla, girarsi e puntare direttamente la porta senza che la squadra sia salita necessariamente in blocco dietro di loro. A giocatori così veloci e abili nel dribbling, dunque, non deve essere concesso il lusso di girarsi e attaccare fronte alla porta -specialmente in campo aperto. Novellino dovrà architettare raddoppi di marcatura per limitare questi pericoli, proprio come si vede nelle immagini di cui sopra. Nella prima foto (mi scuso per la scarsa qualità dell’immagine) il Vicenza raddoppia Melchiorri facendo uscire un difensore e accorciando con un centrocampista per impedirgli di girarsi. Nella seconda immagine, invece, il Latina sceglie di fare lo stesso con il terzino, ma il concetto di fondo resta lo stesso: quando la palla arriva alle punte, non deve più uscire dai loro piedi. La seconda istantanea è utile anche a capire un errore che il Modena dovrà evitare di commettere: è vero che l’attaccante del Pescara (che tra un pixel e l’altro dovrebbe essere Politano) non può girarsi, il problema è che gli viene concesso un appoggio facile. Un errore del genere permette ai pescaresi di riciclare il possesso e consente alla squadra di salire in blocco e portare più uomini nella metà campo avversaria, e tendenzialmente non vuoi che il secondo miglior attacco della categoria schieri armi e bagagli nella tua metà campo.
ATTACCARE LA LINEA:
Per far capire l’importanza dell’attacco alla profondità contro una squadra come il Pescara, basterebbe linkare gli highlights della partita contro il Carpi, persa dagli abruzzesi per 5-0. Praticamente tutte le marcature dei biancorossi -che sono forse la miglior squadra della categoria per mettere a nudo questo difetto- sono arrivati da attacchi della profondità più o meno diretti. Se parte del merito va certamente riconoscuito a Mbakogu e soci, bisogna sottolineare come la difesa del Pescara tenda a muoversi davvero male in queste situazioni. Salgono quando bisogna “scappare”, arretrano quando dovrebbero prendere campo, e in generale c’è sempre quel sentore che i quattro uomini del reparto arretrato pensino più a come muoversi singolarmente che a lavorare di reparto. La seconda delle due immagini è a dir poco emblematica in questo senso: mentre tutta la difesa sta giustamente coprendo lo spazio alle proprie spalle, il centrale di destra ( che questa volta non provo neanche a indovinare), tenta inopinatamente di mettere in fuorigioco l’attaccante carpigiano, che ringrazia e si presenta davanti al portiere per mettere a segno il definitivo 5-0. Ora, certamente Granoche non è Mbakogu, ma l’attaccante sudamericano ha l’intelligenza per muoversi a tempo alle spalle della difesa pescarese, e potrebbe trarne grande vantaggio.
TROVARE L’UOMO TRA LE LINEE:
Come probabilmente avrete intuito, il gioco abbastanza verticale del Pescara tende alle volte a far allungare la squadra di Baroni. La naturale conseguenza di questo atteggiamento, unita alla presenza di centrocampisti non sempre in posizione, crea spesso quello spazio che in un altra epoca sarebbe stato il parco dei divertimenti dei numeri 10. Alle spalle del centrocampo, infatti, il Pescara tende a lasciare abbastanza spesso quella sacca in cui si può diventare molto pericolosi. Nella prima immagine, lo Spezia riesce a trovare l’uomo tra le linee in una situazione di mezzo-contropiede che manderà poi l’attaccante ligure davanti al portiere (notare ancora una volta come si riproponga il problema della linea difensiva pescarese). Nella seconda immagine, invece, il Cittadella si appoggia all’uomo tra le linee non tanto per portare un attacco diretto, quanto per far “respirare” la manovra, costringere la difesa abruzzese a schiacciarsi e permettere al resto della formazione veneta di prendere campo. Il Modena versione 2014-2015 non ha un vero e proprio numero 10 (neanche per sogno), ma questo spazio che la difesa del Delfino concede è troppo ghiotto per non essere sfruttato, anche a costo – a mio avviso- di snaturare le caratteristiche di qualche giocatore.
PRESSARE ALTO:
Tra tutte le pessime immagini proposte finora questa probabilmente è la peggiore, ma è l’unica che sono riuscito a trovare in cui si evidenzi questa determinata situazione. Il Pescara ha il pallone in fase di uscita, ma il Bari (non so quanto volontariamente) occupa la metà campo degli azzurri con sei giocatori, coprendo tutti gli appoggi e pressando la palla con due uomini. Il risultato è un tackle riuscito di De Luca, che sfruttando un Pescara evidentemente sbilanciato può arrivare fino al limite dell’area per concludere. L’azione nello specifico non porta a un gol, ma è un indice abbastanza chiaro di quello che dovrebbe fare il Modena per provare a mettere in difficoltà la squadra di Baroni. A mio modestissimo avviso, il Modena è una squadra che dovrebbe provare maggiormente a pressare alto, sia perchè un centrocampo abbastanza muscolare ( e attaccanti votati al sacrificio) gli consente di farlo, sia perchè in questo modo, recuperando palla più in alto sul campo, si eviterebbero molti dei problemi di costruzione della manovra “dal basso”. Vedremo quali saranno le scelte di Novellino.
RIEMPIRE L’AREA:
Breaking News: attaccare con molti uomini ti rende più pericoloso che attaccare con pochi uomini. Questa sorta di scoperta dell’acqua calda calcistica sembra essere da qualche tempo invisibile agli occhi della squadra canarina, che dall’inizio del campionato ha dimostrato un attitudine difensivista quantomeno eccessiva. Le attenuanti -tra infortuni, squalifiche e scarsi momenti di forma- sono tutte dalla parte dei gialli, sia chiaro, ma una squadra che non rischia niente non può ambire a traguardi importanti. Le immagini sono una conferma di quanto appena detto; nei primi due casi, il Bari va a riempire il centro dell’area in parità o addirittura in superiorità numerica rispetto ai difensori pescaresi, dimostrando ancora una volta come per essere pericolosi bisogna quantomeno essere propositivi. I pugliesi non arrivano al gol in nessuno dei due casi, più per la mancanza di capacità di finalizzare i cross che per altro. Nella terza immagine, invece, si vede il Frosinone ( in una partita stra-dominata e vinta 3-0 dai pescaresi) rendersi pericoloso nella sua unica occasione grazie alla voglia di riempire l’area: al contrario del caso di Bari, i ciociari non tentano il cross, ma la presenza così massiccia di giocatori all’interno dell’area abruzzese costringe la linea difensiva del Pescara ad abbassarsi e consente uno scarico per un accorrente giocatore del Frosinone (che non rientra nell’inquadratura) che può calciare comodamente dal limite dell’area.
CONCLUSIONI:
Per concludere, l’incontro di sabato si preannuncia molto importante, anche se non decisivo per le sorti della stagione del Modena. Sotto la Ghirlandina arriva un Pescara in ottimo stato di forma, ma che può comunque essere messo in estrema difficoltà. L’approccio alla partita dei gialli sarà fondamentale, così come saranno fondamentali le scelte di Novellino che dovrà dimostrarsi coraggioso e propositivo per provare a invertire il trend delle ultime partite. Il Modena ha tutte le carte in regola per fare bene, ora tocca al campo dire chi delle due squadre avrà ragione.