Aprile 2008
Un Modena inguardabile non vinceva da 3 mesi e i tifosi cominciavano a spazientirsi.
Un piccolo gruppo di tifosi ( 5 – 6 ) di presenta di notte all’hotel le ville per parlare ai giocatori e spronarli a onorare la maglia.
La discussione si esaurisce presto con Frey e un altro giocatore a parlare tranquillamente con i tifosi e il custode dell’hotel.
I problemi cominciano la mattina dopo.
Le radio parlano di incursione violenta e in giro per la città non si parla di altro.
Si arriva allo stadio per la partita interna con il Lecce e alcune menti semplici della gradinata , protetti dalle divisorie incominciano a inveire contro la curva che ovviamente risponde per le rime.
Al termine della partita , ovviamente persa , ecco che il piano si compie , il capitano Ungari legge un comunicato demenziale pieno di bugie e Pinardi calca la mano.
L’unico che difese la curva fu Gibellini e questo gli fece onore.
Risultato : alcuni ragazzi diffidati per non avere commesso il fatto e un bell’alibi per la squadra.
In conclusione per questa vicenda io ritengo Ungari un falso e un capitano indegno e Pinardi uguale
qui sotto il vergognoso comunicato
Il Modena FC, sia come società che come squadra – scrivono congiuntamente proprietà e giocatori – denuncia un ulteriore gravissimo episodio che va ben oltre le contestazioni avvenute in precedenza». Dopo aver riepilogato i fatti avvenuti all’hotel “Le Ville” in nottata, il comunicato prosegue: «Dopo questo inqualificabile atto alla vigilia di una partita così importante come Modena-Lecce, la squadra, seppur scossa e turbata, ha deciso di scendere ugualmente in campo per non incorrere in sanzioni o penalizzioni sportive. Il Modena FC crede che simili episodi contribuiscano ingiustamente a denigrare e disonorare l’immagine dell’intera città e di tutti i modenesi che da sempre sono esempio di civiltà e correttezza».
Ma è al termine della partita col Lecce che la squadra ha ribadito la propria posizione. Al gran completo, staff tecnico e giocatori, si prensentano in sala stampa per leggere un secondo comunicato. La voce è quella di Luca Ungari, capitano e giocatore con la maggior anzianità in gialloblù: «Non ci saranno domande e non ci saranno risposte – dice – i fatti di stanotte sono stati gravi; il pensiero che sto per esprimere è sereno ma fermo, condiviso da tutta la squadra. Vogliamo solo evidenziare a tutta la città e all’Italia sportiva – ha proseguito leggendo Ungari – come la gravità del livello di contestazione violenta nei nostri confronti abbia ormai ampiamente superato i limiti della civiltà e della legalità. Riconosciamo il diritto di fischiare, di contestarci e la libertà di non sostenerci che non abbiamo mai negato a nessuno. Molto diverso e deplorevole è irrompere nelle nostre strutture di lavoro, minacciandoci e impedendoci di fare il nostro lavoro; giustificando tra l’altro l’iniziativa con l’auspicio che il Modena retroceda nella categoria inferiore per liberarsi di questa proprietà. Vogliamo inoltre disilludere questi pseudo-tifosi che forme di contestazione violenta producano nella squadra motivazioni». Si ferma Ungari, smette di leggere e commenta: «E direi che oggi si è visto chiaramente in una partita che, giocata con un altro stato d’animo, poteva finire diversamente». Poi il capitano riprende: «E soprattutto, che tali atti di violenza possano costituire in alcun modo il merito dei nostri prossimi risultati positivi. Proprio legato a questo aspetto, abbiamo molto, molto, molto apprezzato la reazione di gran parte dello stadio nei confronti di striscioni premeditati che non avrebbero nemmeno potuto entrare; gente che pure ci contesta ma che lo ha sempre fatto civilmente». Il Questore ha negato la richiesta di rinvio della partita avanzata dai giocatori e la squadra non risparma nemmeno le istituzioni: «Simili episodi di violenza sono accaduti nella città di Modena e in nessuna altra città di serie A o B. Ciononostante, le istituzioni non sono mai intervenute con decisione per reprimere e condannare pubblicamente con adeguata durezza l’accaduto. Al contrario, hanno sempre sdrammatizzato e tollerato comportamenti che squalificano l’immagine della città di Modena a livello nazionale. Una escalation di protesta colpa di 30, 50 o forse 100 persone della quale oggi si è ha avuta riprova. Allo stesso modo i giornalisti, che con comportamenti ipocriti e falsi non hanno condannato questi episodi mostrandosi collusi con questi gruppi di tifosi per propri interessi editoriali; anzi, minimizzando e dando loro spazio. La squadra vuole salvarsi e non retrocederà; si batterà per questo e lotterà al massimo delle proprie possibilità per la sua proprietà alla quale si sente legata e per la quale siamo in dovere di dare tutto quanto è nelle nostre possibilità, così come alla gente che ci critica in modo civile». L’ultima frase è di Alex Pinardi, prima che la squadra esca di scena: «Sia ben chiara una cosa, saremmo venuti tutti in sala stampa a leggere questo comunicato anche se avessimo vinto questa partita».