Pochi giorni fa abbiamo intervistato Marco Perini, grande ex bandiera carpigiana che ha militato nei biancorossi dal 2009 al 2013, prima appunto di essere ceduto (a malincuore) al Bellaria Igea Marina (in questo mercato invernale si è appena trasferito dal Monza al Renate). Ecco ciò che ci ha rivelato il classe ’85, mai dimenticato nella città emiliana.
Marco Perini, grande ex bandiera del Carpi, cosa pensa di questo momento straordinario per i biancorossi?
“Di sicuro ai più sembrerà strano vedere una società di una piccola città poter essere in cima al campionato di serie B ed anche a me sinceramente fa un certo effetto ma questo dimostra come anche nel calcio, come nella società italiana, il lavoro, l’organizzazione ed una buona stabilità finanziaria possono essere delle basi solide su cui costruire grandi successi. Ovvio che poi chi fa tutto sono i ragazzi che scendono in campo e direi che lo stanno facendo egregiamente. Si stanno rivelando dei grandissimi calciatori“.
Chi pensa siano i giocatori migliori della squadra prima in classifica in Serie B?
“Ovviamente io sono molto legato ai compagni con i quali ho giocato, nonostante ciò penso siano proprio loro il valore aggiunto, quelli che nonostante il cambio di categoria sono sempre riusciti ad emergere. Penso ai vari Poli, Di Gaudio che già c’erano in C2, il mio grande amico Pasciu con cui partimmo dalla serie D, oltre a Bianco, ma lui si vedeva già che era sprecato per la Serie C e chiaramente tutti gli altri“.
Le dispiace essere andato via da Carpi? Sente ancora qualcuno in società?
“Ovviamente ancora brucia il fatto di non aver potuto giocare almeno una partita in Serie B con la squadra con cui ero partito dai Dilettanti, sarebbe stata una bella soddisfazione oltre al fatto di aver dovuto lasciare una città e delle persone a cui nel tempo mi ero legato. Mi capita ogni tanto di sentire il presidente Caliumi per parlare un po’ del Carpi o dei miei spostamenti, magari esistessero più persone come lui nel calcio“.
Se ci fosse occasione, tornerebbe volentieri nella città emiliana?
“Penso che il calcio come la vita sia fatta di momenti, e sicuramente il momento di Carpi è stato il più lungo e vittorioso della mia carriera, sinceramente però non credo possa più esserci occasione anche se ogni tanto fantasticare non costa nulla“.
Momento più bello con la maglia biancorossa? Momento più brutto?
“Momenti belli anzi bellissimi ce ne sono stati parecchi, sarebbe fin troppo scontato parlare di quel 16 giugno 2013 ma effettivamente è il ricordo più fresco e limpido nella mia mente, un momento storico per la città di Carpi“.
Lei è stato compagno di squadra per 2 anni di Fabio Concas, cosa ha pensato quando ha appreso della sua positività alla cocaina?
“Purtroppo nella vita a volte si fanno scelte e gesti che comportano delle ripercussioni più o meno dure, Fabio sicuramente ha sbagliato e dovrà pagarne le conseguenze. Resta il fatto che la cocaina non ti fa correre più forte o segnare più gol o avere contratti migliori, ne va assolutamente condannata l’assunzione ma secondo me non può essere considerato un comportamento antisportivo paragonabile al doping o al calcio scommesse“.
Cosa ha da dire ai tifosi carpigiani che l’hanno sempre omaggiata sul campo?
“Li saluto con affetto e li ringrazio ancora per il rapporto che si è creato in quegli anni, alcuni di loro ancora mi capita di sentirli e fa sempre piacere sapere di aver lasciato loro un buon ricordo. Spero che la squadra possa regalare loro nuove e più importanti soddisfazioni!! Forza Carpi!!!“.