Nello splendido palcoscenico di Marassi in versione blucerchiata, il Sassuolo cercava di dare continuità ai risulttati recenti, e allontanare ulteriormente la zona calda del fondo classifica. Di contro, i neroverdi -scesi in campo con una maglia di sostegno verso il compagno Terranova, recentemente operato per la rottura del legamento crociato- si trovavano di fronte una Sampdoria reduce dalla brutta sconfitta di Torino, un 5-1 le cui scorie sono sembrate ancora presenti nelle teste blucerchiate, soprattutto nei primi minuti.
Neanche il tempo di dare il via alle operazioni e il Sassuolo si è trovato immediatamente in vantaggio, grazie a un colpo di testa di Acerbi su assist di Vrsaljko, aiutato, bisogna dirlo, da una disattenzione al limite del clamoroso della difesa ligure. Nulla di nuovo sul fronte neroverde, considerando che quello di Marassi è stato il terzo gol di Acerbi e il terzo assist di Vrsaljko, sue specialisti delle rispettive materie. Il vantaggio veloce non ha cambiato il piano tattico della gara: il Sassuolo, penalizzato dalle assenze di Zaza, Berardi e Sansone ha lasciato il possesso quasi esclusivamente alla squadra blucerchiata, affidandosi a fulminee ripartenze verticali una volta recuperata palla.
Come spesso accaduto in questa stagione ( e in particolare proprio nello stadio di Marassi), il vantaggio neroverde ha avuto vita breve: a rispondere ad Acerbi ci ha pensato Eder, che con un colpo di testa da assist di Soriano ha trafitto Consigli per il momentaneo pareggio, sorprendendo Vrsaljko alle spalle. Lo stesso Vrsaljko pochi minuti dopo il gol è stato costretto ad abbondonare il campo a causa di un infortunio al ginocchio; al suo posto è subentrato Gazzola.
L’inizio scoppiettante ha lasciato spazio a una fase centrale di primo tempo abbastanza nerovsa; nel giro di pochi minuti sono finiti sul taccuino dei cattivi Brighi, Biondini, Lazarevic e Obiang, tutti autori di falli potenzilamente pericolosi. Al 15esimo il Sassuolo ha anche protestato per un presunto fallo in area ai danni di Floro Flores, ma le immagini hanno testimoniato la regolaritò dell’intervento dei difensori blucerchiati.
In questa fase letargica di partita, la Sampdoria si è resa pericolosa sugli sviluppi da palla inattiva, con una punizione sull’asse Duncan-Munoz sventata dal prodigioso intervento di Consigli, che con un tuffo plastico sulla sua destra ha negato all’argentino la gioia del gol. Nel Sassuolo sono mancate soprattutte le combinazioni tra le catene terzino-interno-esterno, quei meccanismi ben oliati su cui si basa molto della produzione offensiva della squadra neroverde, e che evidentemente con una formazione profondamente rimaneggiata non possono essere così efficaci.
I neroverdi si sono fatti prevalentemente vedere con situazioni sporadiche, come u paio di fiammate di Lazarevic e la conclusione da fuori di Floccari, ben respinta da un attento Viviano. La qualità della manovra neroverde ha avuto un’impennata negli ultimi dieci minuti del primo tempo, ed ha costretto Viviano agli straordinari ancora su Floccari, questa volta con un’uscita sul tentato pallonetto dell’attaccante calabrese. Nell’occasione il difensore argentino ha subito un risentimento muscolare che lo ha costretto a uscire dal campo: al suo posto è entrato Coda. Le offensive finali neroverdi non sono bastate però per trovare l’affondo, e le squadre sono andate negli spogliatoi sul punteggio di 1-1.
Un buon primo tempo tutto sommato per i neroverdi, che come successo altre volte in stagione hanno pagato degli episodi sia nella propria metà campo, dove ha concesso due occasioni (tra cui il gol) in situazioni meglio gestibili, sia in quella avversaria, dove anche grazie a un ottimo Viviano è riuscita ad incrementare il proprio vantaggio. I fischi del Ferraris a fine primo tempo sono un buon indicatore della qualità della prova di Di Francesco e soci.
Le due squadre sono rientrate in campo con gli stessi undici che avevano chiuso il primo tempo. Il primo pugno della ripresa l’ha dato la Sampdoria, con un tiro di Okaka dal limite dell’area terminato di poco alto sulla traversa di Consigli, dopo una bella sponda di Soriano. I primi minuti della seconda frazione di gara sono stati favorevoli alla Sampdoria; al di là dell’occasione di Okaka, i blucerchiati hanno dimostrato una generale supremazia, soprattutto fisico-atletica, che ha messo in difficoltà un Sassuolo comunque non rinunciatario.
I problemi sul fronte neroverde non si sono limitati a situazioni di gioco, ma si sono estesi anche alle condizioni fisiche dei ragazzi di Di Francesco; nella giornata dell’assenza di Missiroli, Zaza, Berardi e Sansone, dopo l’infortunio occorso a Vrsaljko nella prima frazione di gara, al 18esimo del secondo tempo è stato Longhi ad alzare bandiera bianca per un problema alla schiena: al suo posto è subentrato Peluso. Nel frattempo è stato ancora Consigli a salvare la difesa neroverde con una grande parata sulla conclusione ravvicinata di Eder.
Al 24esimo della ripresa Mihajlovic ha buttato nella mischia Samuel Eto’o al posto di Palombo, un cambio dichiaratamente offensivo, indice dell’evidente intenzione dell’allenatore serbo di vincere la partita. Ad onor del vero tutto il secondo tempo ha fatto trasparire la maggiore pericolosità e intensità dei blucerchiati e l’ultimo cambio di Di Francesco, la sostituzione che ha fatto entrare Taider al posto di Floro Flores, è stato il segno evidente che anche per l’allenatore abruzzese, per una volta, il pareggio era un risultato accettabile.
I neroverdi l’occasione per passare in vantaggio l’avrebbero anche avuta, ma dopo un rimpallo all’interno dell’area di rigore, il tiro di Gazzola schizzato sulle gambe di Cannavaro non è riuscito a regalare al popolo neroverde il raddoppio. Gli ultimi miuti di gara sono stati giocati più sulla forza dei nervi che sulla freschezza atletica, che sembrava nettamente a vantaggio di Eder e compagni, e in queste condizioni è venuta completamente fuori una qualità del Sassuolo che generalmente viene ampiamente sottovalutata: l’umiltà. In una giornata in cui a causa di assenze e infortuni i neroverdi non sono riusciti ad esprimere a pieno il proprio gioco, gli uomini di Di Francesco hanno dimostrato grande umiltà e capacità di soffrire, “accontentandosi” di un pareggio che in queste condizioni era il miglior risultato possibile.
L’ingresso dell’algerino Taider, alla prima dopo il ritorno dalla Coppa d’Africa, ha trincerato maggiormente il centrocampo neroverde ma ha anche dato ai neroverdi maggiore freschezza, permettendo agli emiliani di tenere con più facilità la palla lontana dalla propria area di rigore. Floccari si è reso ancora pericoloso con un tiro leggermente strozzato e terminato a lato, ma è stato ancora una volta Consigli a spegnere le velleità doriane con una parata su un tiro ravvicinato di Soriano.
Gli ultimi minuti di gara sono corsi via senza particolari emozioni- a parte un’accelerazione di Lazarevic che ha spaventato tutto Marassi-, nonostante una serie di piccoli acciacchi abbia costretto diversi neroverdi a stringere i denti per non lasciare i compagni in inferiorità numerica. Ierrati è stato costretto a estrarre diverse volte il cartellino nel finale (Cannavaro, Regini, De Silvestri, Taider e Okaka gli ammoniti nel secondo tempo), ma la partita è terminata tutto sommato placidamente su un 1-1 che non punisce nessuno.
Un tempo per parte e un risultato tutto sommato giusto, dopo i 4 minuti di recupero, per due squadre che hanno giocato tratti di buon calcio, ma che non hanno dimostrato di meritare completamente i tre punti. Un 1-1 probabilmente più utile per il Sassuolo, che si allontana ulteriormente dalla zona salvezza, che per la Sampdoria, che in attesa delle partite di stasera e domani si allontana dalla zona Champions.