Un’altro dei personaggi in cui mi sono imbattuto nella mia ultraquarantennale esperienza al seguito del Modena calcio è senza dubbio il biondo mio amico di infanzia che come me è rimasto contagiato dalla febbre gialloblu sin dalla tenera età. Come me più di una volta ha finto di allontanarsi dal Modena calcio per poi rientrare ogni volta nei ranghi fingendo in maniera patetica di tornare solo perchè passava da quelle parti. In realtà come me è un tossico assolutamente dipendente dal Modena, e dopo un finto periodo di disintossicazione ricasca sempre dentro a questa malattia. Io e lui ci siamo persino convinti di essere vissuti in un’altra era in cui facendo qualcosa di orrendo, Nostro Signore abbia deciso di punirci facendoci seguire in maniera convulsiva le sorti del Modena calcio.
Pure in questo caso avrei tanti episodi da raccontare oggi racconterò di quello avvenuto una domenica mattina quando io e il biondo allora entrambi in tenerissima età ci si trovava per andare a vedere qualsiasi cosa che assomigliasse a un pallone che rotolova, improbabili partite di calcio fra amatori o fra bimbi o la partita della pallamano che in quei tempi si giocava all’aperto su viale Monte Kosica, o a volte la partita della primavera del Modena che si giocava allo Zelocchi.
Una domenica mattina, per l’appunto, si andò a vedere la partita della primavera al termine della quale si andò davanti all’entrata delle tribune in attesa di vedere un qualche giocatore della prima squadra
Eravamo in attesa quando ci sentimmo toccare le spalle e chiedere…”Scusate mi fate passare ragazzi?” Ci giriamo e vediamo LUI BAFFO BELLINAZZI il nostro assoluto idolo dell’epoca. Sbiancammo in volto, il biondo tremolante mi disse con voce roca ” EEEEEEEE’ LLLLLLLUUUUUIIIIIII!!!!!!!!” Io non riuscivo più neanche a muovermi e rischiai a causa dell’emozione lo svenimento. Noi si pensava che Bellinazzi fosse il giocatore più forte del mondo che giocava in serie C solo per errore, avevamo persino dei dubbi che fosse un’uomo, ma che si trattasse di solo spirito, un’entità astratta insomma.
Il biondo cadde in uno stato catatonico da cui si riprese solo al pomeriggio al momento dell’entrata in campo delle squadre io rimasi come segnato da quell’esperienza e come prima cosa chiesi a mia madre di non lavare più la camicia che mi era stata toccata dal Dio in terra.
Oggi dopo un periodo, come detto in precedenza, di finto allontanamento dal Modena il biondo sta tornando come era chiaro a vedere i gialli, pian piano non dando nell’occhio ma sta tornando!!!
Ma questa è un’altra storia!!!
FORZA MODENA!!!!!