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Sono bastate un paio di chiacchiere con Hernan Crespo per capire che siamo sulla strada giusta.
Sì, proprio così. Qualcosa è cambiato in casa Modena. Perchè ormai da qualche giorno si respira un’aria diversa all’ombra della Ghirlandina.
Non c’entra il caldo afoso che si è abbattuto in Emilia in queste settimane, e nemmeno il ritiro della “troupe” canarina in quel di Fanano.
Il “Valdanito”, professionista lo è sempre stato, dentro e fuori dal campo, ma una tale sicurezza al primo incontro coi “media” nessuno se la sarebbe aspettata. Disinvoltura ed entusiasmo contagioso di chi ha le idee chiare su un campionato complicato come la Serie B, ed è consapevole di essere veramente all’altezza della situazione.
Si sa, Crespo, a dispetto della giovane età, è uno di quelli che di esperienza ne ha da vendere. Eccome. Basti pensare alla famosa finale di Istanbul, nella quale l’ex bomber argentino “affossava” con una doppietta nei primi 45 minuti quel Liverpool che sarebbe poi diventato campione d’Europa.
Bocconi amari che fanno crescere, dal punto di vista umano e professionale, perfino di più dei “supercorsi di Coverciano”, nei quali il Valdanito si è laureato addirittura con Lode.
Tuttavia, il salto coi grandi non è mai facile, perché far crescere un ragazzino nelle giovanili è un conto, gestire un gruppo di calciatori “adulti e vaccinati” è un’altra cosa. Pippo Inzaghi docet.
Eppure quando gli si chiede un modulo preferito, risponde di non averlo; quando gli si chiede su cosa bisogna lavorare per ottenere i risultati, risponde sull’intensità di gioco. Piace il Valdanito, piace tantissimo per la sua lucidità e soprattutto per la sua voglia di costruire qualcosa di speciale col club di viale Monte Kosica.
I presupposti per essere protagonisti ci sono, le competenze per “diventare grandi” anche; ora bisogna solo portare alla bocca il fischietto, rimboccarsi le maniche, e dimostrare il proprio valore.
Buena suerte, Hernan.