Una cosa è sicura: il Carpi visto ieri sera contro il Napoli non può minimamente essere paragonato a quello di Genova (1° giornata di Serie A, i biancorossi furono surclassati per 5-2). Ed è da qui che parte questa analisi, la partita di Marassi (in particolare il primo tempo) ha fatto ben capire agli emiliani che questa è una categoria che con la Serie B non c’entra nulla. I ragazzi di Mister Castori entrarono nello stadio ligure con tanta tanta paura di fare brutta figura, il risultato di 5-0 dopo poco più di 20 minuti non ha certamente aiutato anche dal punto di vista mentale. Il match successivamente vedrà i biancorossi in rete con Lazzari e Matos, ma ovviamente non bastò per evitare le critiche. Ma poi, dopo solo una settimana, ecco uscire lo spirito che ha contraddistinto la scorsa stagione: tantissima corsa, forza di determinazione e grinta da vendere, con in aggiunta una fase difensiva che in una categoria così difficile deve per forza essere solida (l’acquisto di Zaccardo serve proprio a questo). Al Braglia arriva l’Inter di Roberto Mancini, squadra che nello scorso calciomercato ha investito tantissimi milioni di euro per puntare dritto allo Scudetto, e il Carpi fa la partita che non t’aspetti: va sotto con il gol di Jovetic, reagisce rabbiosamente raggiungendo il pareggio con Di Gaudio e sfiora l’impresa fino al 90′, fino a quando il numero 10 nerazzurro segna il 2-1 finale e la doppietta personale, per’altro su rigore. Quella fu una grande prestazione da parte degli emiliani, nonostante la sconfitta arrivarono tantissimi complimenti per i ragazzi di Fabrizio Castori. La settimana dopo ecco arrivare in casa biancorossa il primo storico punto in Serie A, più precisamente al Barbera di Palermo: la partita finì 2-2 con i rosanero che prima andarono in vantaggio con Hilijemark, poi furono raggiunti e sorpassati da un autogol di Vitiello e dalla rete all’esordio di Borriello e successivamente trovarono (anche in questo caso allo scadere) il pareggio nuovamente con l’islandese. Anche in questa occasione non tardarono ad arrivare i complimenti alla neopromossa, però la settimana dopo sarebbe arrivata una big come la Fiorentina al Braglia. I progressi migliori dal punto di vista fisico e mentale molto probabilmente si sono visti proprio contro i viola, il risultato finale è 1-0 per i ragazzi allenati da Paulo Sousa, ma il Carpi avrebbe meritato indubbiamente qualcosa di più. Quello che ha impressionato di più è il modo di giocare del club di Via Carlo Marx: una solidità difensiva basata sui contropiedi. In parole povere? In difesa bisogna avere la massima attenzione (e calma) per poi sfruttare gli errori degli avversari partendo in contropiede e pungendo nella loro metà campo. Proprio in questo modo ieri sera il Carpi è riuscito a strappare un punto contro una candidata allo Scudetto come il Napoli. Tra due giorni gli emiliani andranno a Roma a giocare una partita complicatissima, sia dal punto di vista ambientale che da quello qualitativo. Sognare non costa nulla.
Carpi, la solidità in fase difensiva spaventa le grandi
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matteocasella
Mi chiamo Matteo Casella, nato a Correggio nel '96, ma residente a Carpi dalla nascita. Tifoso dei biancorossi, aspirante giornalista. Ringrazio ParlandodiSport per avermi dato questa occasione per crescere e scrivere articoli, che è sempre stato il mio sogno. Aspirante giornalista anche per il sito www.mondocalcio.info dove seguo Carpi e Empoli. Ce la metterò tutta per dare il meglio di me.
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