Queste le dichiarazioni salienti rilasciate da Simone Verdi all’interno di Sport Qui-Speciale Serie A sull’emittente ufficiale biancorossa Tv Qui e riportate dal sito ufficiale del Carpi:
“Spero di tornare in campo in 10-15 giorni, dispiace che questo infortunio arrivi adesso che avevo assimilato il lavoro e i carichi. Stavo bene fisicamente, ma la cosa positiva è che non stando fuori molto tempo non perderò troppa condizione”.
“A Bologna nel primo tempo abbiamo avuto alcune buone occasioni, nel secondo ci siamo un po’ abbassati e abbiamo giocato più in contropiede. E’ stato un punto meritato e giusto per quello che si è visto in campo”.
“Prima di venire qui mi avevano parlato di un Carpi che prima del mercato invernale era spaccato, ma io questo non l’ho trovato. C’è un gruppo bellissimo, di ragazzi seri, che si allena alla grande. Non stanno arrivando i risultati che vorremmo ma continuiamo a testa bassa perché siamo convinti che lavorando così a fine anno ci toglieremo soddisfazioni”.
“Giocando in questo modo i centrocampisti fanno un grande lavoro, così come gli attaccanti e può succedere che manchi un po’ di lucidità nella conclusione”.
“La gara col Frosinone? E’ importante ma non fondamentale”.
“Siamo una squadra giovane, è normale che possa mancare un po’ di esperienza ma possiamo dare tanto e crescere tanto. Tempo non ce n’è più, dobbiamo dare tutto per salvarci”.
“Abbiamo affrontato tre delle prime quattro della classifica in questo inizio di girone d’andata, fa male il punto perso a Firenze ma la Serie A è questa, ad ogni occasione che concedi vieni punito e allo stesso modo bisogna sfruttare quelle poche occasioni che ci vengono concesse”.
“Il mio futuro? L’ambizione di ogni calciatore è quella di arrivare un giorno un un top-club, il fatto che il Carpi abbia un diritto di riscatto del mio cartellino mi stimola ulteriormente. Il Carpi ha creduto in me, mi ha voluto e mi ha dato fiducia e per questo spero di ripagarla”.
“La scelta di lasciare la Liga? Il calcio spagnolo è bellissimo, ma stavo giocando poco e quindi ho scelto di andare via e tornare in Italia. Mi pesava tanto il non giocare”.
“Noi andiamo sempre in campo per vincere, non siamo contenti di pareggiare ma poi succede che l’avversario sia più bravo, o che sei sfortunato e allora anche un pareggio può servire. Ma noi non ci accontentiamo mai e partiamo sempre per vincere”.