Per una volta il Sassuolo conquista le pagine dei quotidiani nazionali, con Di Francesco che ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del suo calcio, dei suoi maestri, di cosa può fare il suo Sassuolo e infine di Berardi. Una chiaccherata a 360 gradi con un allenatore che nell’ultimo anno è riuscito a battere tutte le grandi del campionato. “Il mio calcio è fatto di giocate in verticale e attacco della profondità -esordisce Di Francesco-, dico sempre ai miei ragazzi che due passaggi in orizzontale sono troppi. Il calcio è fatto di tempi e di spazi, bisogna insegnare ai giovani come muoversi con e senza palla, la ripetitività dei movimenti è fondamentale. Il 4-3-3 è il mio modo di giocare, è un modulo spettacolare che ti offre tante soluzioni e che ha l’unico difetto di renderti difficile marcare il play avversario. Vogliamo sempre riconquistare palla in avanti,ma so anche temporeggiare. La difesa deve muoversi in funzione della palla, non dell’avversario, e soprattutto deve sempre restare compatta.” Per quanto riguarda la sua ispirazione, Di Francesco non ha dubbi:”Zeman è stato quello che mi ha lasciato di più, era dieci anni avanti a tutti gli altri e ti faceva divertire in campo e fuori. ” A proposito dei movimenti che vuole dagli attaccanti, Di Francesco aggiunge:”Le tre punte devono muoversi in maniera coordinata, semplificando chiedo sempre che uno vada sull’esterno e gli altri due attacchino i due pali. Voglio attaccanti bravi nell’uno contro uno, non capisco gli allenatori dei bambini che dicono di passarla e di non dribblare, così si rovina il talento. Dalla punta centrale invece pretendo che attacchi la porta, non mi piace che si muova verso la bandierina. Devono essere sempre determinati e vivere degli errori degli avversari.” Sull’avversario che gli ha reso la vita più difficile Di Francesco si sbilancia:” Il Napoli di Sarri. Sono bravi sia a palleggiare che a verticalizzare, Sarri è preparatissimo e Higuain è migliorato molto quest’anno. Poi Insigne….” Qualche bella parola Di Francesco la spende per i due giovani che maggiormente stanno impressionando, Duncan e Pellegrini:” Duncan si è adeguato ai notri ritmi e ora si vede, ha grandi doti fisiche e un’ottima tecnica ma a volte forza la giocata. Deve sempre andare in campo sapendo che cosa deve fare. Pellegrini invece ha grandi margini di miglioramento, e ha la più grande qualità per un ragazzo della sua età; la disponibilità. Con quella si fa strada.” Le parole più belle però Di Francesco le dedica ai due giocatori che ritiene più importanti della sua squadra, Berardi e Magnanelli:”Domenico è il numero uno per come interpreta i movimenti, da lui voglio sempre che attacchi la porta, non mi interessa che mi dia ampiezza. Ha grande talento anche se a volte mi fa arrabbiare. Sembra uno dei miei figli. Mangnelli invece è l’anima della nostra squadra, ha sposato al 100% il nostro modo di giocare e se non è il nostro giocatore più importante ci va vicino. E’ sempre tra quelli che corrono di più e in campo capisce tutto senza bisogno che gli parli.”
RASSEGNA STAMPA SASSUOLO- Di Francesco alla Gazzetta dello Sport:”Vi racconto il mio calcio. Berardi? Ha talento ma ogni tanto mi fa arrabbiare, sembra uno dei miei figli……”
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