Nonostante la classifica, la situazione del Modena FC è tutt’altro che rassicurante. Le statistiche parlano chiaro: dopo 9 giornate dall’inizio del campionato, il Modena ha segnato appena 4 reti, il peggior attacco del campionato. La cosa più preoccupante, però, è che contemporaneamente la squadra di mister Pavan ha subito solo 5 gol, avendo la miglior difesa di tutto il girone B di Lega Pro.
Questo è un chiaro campanello d’allarme che fa ben capire la sterilità del gioco canarino, molto solido in fase difensiva, ma assai carente in quella offensiva, dove fin ora non ha mai segnato nessun attaccante “di peso”. Non a caso i centravanti gialloblù hanno dimostrato di vedere di rado la porta, calciando pochissime volte verso lo specchio della porta avversaria nel corso dei 90 minuti. Fra tutti, quello che ha destato più perplessità è sicuramente Diakitè, il quale sin ora non ha mai inciso né partendo dall’inizio né subentrando a gara in corso, apparendo avulso dal gioco richiesto dal tecnico. Ravasi e Bajner per adesso sembrano viaggiare su altri binari, mettendo indubbiamente più grinta e più sostanza nella manovra conquistando e difendendo molti palloni, ma creando troppo poco negli ultimi 20 metri.
La sensazione di chi bazzica lo stadio “Braglia” è che i problemi offensivi dei gialli siano soprattutto legati al modulo, inadatto alle caratteriste tecniche della rosa. Infatti sarebbe più auspicabile passare da un 4-3-3 ad un 4-4-2, sfruttando maggiormente i cross provenienti dalle fasce laterali e mettendo in condizione Bajner di sfruttare i propri centimetri. Chiaramente sarà Simone Pavan a fare le dovute valutazioni, anche se i problemi tattici rimangono. Non è neppure molto chiara la posizione di Nicolas Schiavi, il quale risulterebbe decisamente più pericolo se fosse schierato come trequartista in un 4-3-1-2, piazzandosi alle spalle delle due punte. Deludenti anche i due esterni alti, Tiziano Tulissi e Antonio Loi, i quali hanno dimostrato fin qui davvero poco in fase realizzativa, mettendo poco a frutto le loro buone capacità tecniche. Per quanto riguarda invece Simone Basso, le statistiche gli sorridono perché è l’unico insieme a Schiavi ad aver realizzato almeno una rete, anche se non ha trovato molta continuità, sempre a causa di un modulo che richiede ritmi troppo elevati che la squadra ha dimostrato di non riuscire a reggere.
Insomma è necessario apportare dei cambiamenti sia a livello tattico che a livello tecnico, cercando di sfruttare al meglio le caratteristiche dei nostri attaccanti che devono assolutamente sbloccarsi per ritrovare fiducia nei propri mezzi. Ad oggi il Modena ha segnato solo una volta con uno dei suoi attaccanti ovvero a Teramo, quando Schiavi ha trasformato il rigore che ha regalato la vittoria alla formazione canarina. Per il resto la truppa di Pavan ha sempre sfruttato episodi fortuiti come l’autorete della Reggiana durante il derby, che significò il momentaneo vantaggio, e un colpo di testa dopo il 90′ di Cossentino che ha regalato i primi 3 punti casalinghi ad un Modena sull’orlo di una crisi profonda. Forse è arrivato davvero il momento di buttarla dentro perché i modenesi amano la squadra della propria città, ma se non si segna, non si appassiona e il calcio è pur sempre uno sport d’attacco.
MODENA – Allarme rosso per l’attacco canarino, appena 4 reti in 9 gare
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