Samuel Onwuelo, accompagnato dal direttore del settore giovanile Giulio Salvioli, è stato questa mattina tra i relatori del prestigioso convegno “Costruttori di ponti 3^ Edizione. Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano”, seminario nazionale ideato e promosso dall’Istituto Cervi e dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con MIUR – Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per l’Immigrazione, CoNNGI – Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane, Fondazione Mondinsieme, Università di Modena e Reggio Emilia.
Queste le tematiche approfondite durante il convegno: Chi sono le “nuove generazioni italiane”? Di quali “competenze” sono portatrici? Quale può essere il loro “apporto” nei diversi campi della vita sociale: l’istruzione, il lavoro, l’economia, la cultura, la comunicazione pubblica, l’arte, lo sport? In che modo possono contribuire alla costruzione del Paese, all’idea di una rinnovata cittadinanza per tutti? Il seminario, il terzo della serie Costruttori di ponti, dopo novembre 2015 e aprile 2016, metterà a confronto, in sessioni tematiche parallele, giovani di diverse provenienze culturali, con o senza background migratorio, con le istituzioni nazionali e locali. A differenza di altri incontri, dove si è soliti associare i giovani “stranieri” al tema dell’immigrazione, sottolineando le difficoltà vissute e gli ostacoli da superare, l’intento di questo seminario è soprattutto quello di far emergere il loro specifico apporto costruttivo, la loro dimensione di “nativi interculturali”, di naturali “costruttori di ponti”. Per questo è necessaria un’attiva partecipazione da parte delle istituzioni locali e nazionali, dei decisori politici e degli operatori della comunicazione pubblica ai diversi livelli, cosicché possano adeguare concretamente le scelte politiche e amministrative ai bisogni e alle competenze delle nuove generazioni italiane. Infine un altro obiettivo: riuscire a replicare in altre città e in altri diversi territori questo “modello” di incontro e di confronto.