Modena Volley – Il LIVE scritto di Bruno, Earvin e tutta la squadra a Barba&Capelli
Ngapeth: “Per me era molto importante parlare a fine stagione. Ringrazio la squadra, sia qui tutti assieme. Ci vediamo presto. Catia sapeva che un giorno io avrei parlato”
Bruno: “Modena e i tifosi dovevano sapere, per noi era importante che loro lo sapessero da noi. Non ci piace fare polemiche, speriamo solo che si torni a respirare un’aria buona”
Van Garderen: “Sono venuto qua per provare a vincere, non ci siamo riusciti e dispiace tanto. È stato un anno che, sia io che altri, psicologicamente siamo stati male. Da parte dello staff tecnico ho avuto l’impressione che non ci volessero aiutare. Avrò parlato con Rado due/tre volte in tutto l’anno. La panchina non è mai presa in causa”
Ngapeth: “Per il mio ritorno ho già parlato con Catia”
Rossini: “Ogni giorno all’ospedale c’era uno di noi che faceva una risonanza”
Bruno: “Nessuno è arrivato rotto. Forse l’unico che aveva dei problemi ero io”
Rossini: “Noi concordiamo con quello che è stato detto da Bruno, Earvin e tutti gli altri. Non è vero che siamo arrivati rotti, è un insulto alla nostra professionalità. Molti infortuni sono stati sottovalutati e si sono aggravati come ad esempio Argenta, Sabbi e Tosi. La verità va detta almeno dal punto di vista umano”
In studio Marteen Van Garderen e Totò Rossini
Bruno: “Dopo la partita con Padova, ci ha fatto male sentire che avevamo perso apposta. Era un periodo difficile, non avevamo proprio le forze, ma non ci siamo mai tirati indietro”
Urnaut: “Ringrazio il pubblico, ci dispiace non esserci qualificati per la finale. Rimarrò a Modena, mi sono trovato bene”
Bruno: “Non esiste la gestione del giocatore e dell’uomo. Prima di gara 2 contro Milano, Marra ha perso il nonno e non lo ha lasciato andare al funerale perché doveva fare allenamento”
Ngapeth: “La proposta di Kazan è arrivata e io non potevo aspettare. Se non ci fosse stato Stoytchev sarei rimasto a Modena e avrei rifiutato l’offerta. Ho rispettato la decisione di Catia di continuare con Rado, io non posso stare in una situazione del genere. È vero che dopo gara 1 il coach aveva proposto la mia esclusione dalla squadra sia perché avevo perso l’aereo che per l’intervista. Dicendo ‘Perdiamo a testa alta con i nostri principi, ma Earvin non deve giocare’”
Urnaut: “Siamo una squadra sia quando si vince che quando si perde”
In studio Tine Urnaut
Bruno: “Ho un legame forte con la città e Catia, parla molto il cuore. Si parla di Civitanova, ma ho avuto proposte dal Brasile, in vista di Tokio ho bisogno di giocare ad alto livello. La Lube mi ha fatto una proposta, anche se ho detto che avrei giocato solo a Modena, avevo detto che non avrei mai giocato con Rado ed invece… C’è ancora margine perché rimanga a Modena”
Reggianini: “Bruno, resterai a giocare a Modena?”
Holt: “Se cambia allenatore resto a Modena al 100%. Se resta mi riservo di pensarci”
Ngapeth: “Quello che mi disturba di più è che ha parlato solo lui. Nelle conferenze dopo le gare perse, lui dava la colpa a noi. Come gara1 a Civitanova, sembra che abbiamo perso per il pallone che non ha messo giù Tine”
Bruno: “In alcuni momenti della stagione si è vista la mancanza di coesione. Ad esempio con Civitanova, o sei più forte di loro, oppure devi creare qualcosa nel gruppo che agli altri manca. Noi abbiamo provato di tutto, ma se ci pensi in tutto l’anno quante interviste di Earvin ci sono state?”
Ngapeth: “Già a novembre chiamava altri giocatori per preparare la prossima stagione, come fai a giocare per un allenatore che a campionato appena iniziato vuole cambiare la squadra?”… “Tu arrivi con la voglia di giocare, lui ha la capacità di toglierti la voglia. Quello che mi disturba di più è che fa il personaggio davanti alla gente che non è”
Bruno: “Ho avuto molti allenatori nella mia carriera, ognuno ha la sua filosofia e la sua mentalità. Io la rispetto, non la giudico, ma posso anche non condiverla. Noi abbiamo provato, tutti, ad entrare nel suo sistema di gioco, finchè ci siamo riusciti. La parte umana, intendo: fiducia e lealtà, con lui questo non c’è mai stato. Ho provato più volte a parlare solo con lui nel suo ufficio: l’ultima volta è stato a fine febbraio, quando lui cercava già Christenson. Io volevo sapere se dovevo cambiare il mio percorso. È una persona che ha valori molto diversi dai miei. Sono andato da Catia dicendo che me ne sarei andato, perché non posso stare in un posto dove non sono sereno a fare quello che amo. Come capitano ho cercato tante volte in spogliatoio di sostenere gli altri giocatori che si lamentavano, tutti abbiamo ceduto psicologicamente. Modena è un modello societario mondiale per la pallavolo, se vuoi cambiare tutto sei un po’ troppo presuntuoso”
Holt: “Io ho il contratto, poi vediamo come va. È stato un anno strano, potevamo fare molto di più”
Reggianini: “Holt, il prossimo anno sarai ancora con noi?”
Al posto di Mazzone è entrato Holt
Ngapeth: “Prima della partita con Padova, ho chiesto scusa a Catia e le dissi che sarei tornato ad allenarmi, ricevendo il suo consenso. Arrivo al palazzetto e Stoytchev rifiuta di farmi entrare, successivamente ha fatto uscire il comunicato che non avrei giocato perché non volevo più giocare. Tutto l’anno ha detto bugie”
Bruno: “Earvin ha provato a parlare con lui a mente fredda, perché la squadra aveva bisogno di lui per andare fino alla fine, poi le strade si sarebbero divise”
Ngapeth: “Con Catia ho fatto il possibile per fargli capire la situazione, il segnale più grosso l’ho dato a Natale. Cos’è successo? Ha un modo di fare e delle parole che qualche volta ti toccano, forse non se ne rende neanche conto. Io ero a fare terapia, ha detto una parola con mio fratello che riguardava me. Sono tornato a casa, al mattino alle 8.30 ero in ufficio e gli ho detto tutto quello che pensavo, ovvero che non lo sopportavo più e finchè sarebbe stato l’allenatore di Modena, io non avrei più giocato per Modena. Ho avvertito subito Catia”
Mazzone: “Io sono qui perché ho 3 anni di contratto con Modena, voglio crearmi un futuro qui e adesso lo vedo incerto e grigio. Parlo di incertezza tecnica: Modena forma delle squadre per vincere, adesso vedo che i grossi nomi sono associati alle altre squadre. Earvin è più impulsivo, ma non è pazzo”
Earvin Ngapeth: “Il clima è differente, il gruppo è sicuramente più unito rispetto allo scorso anno. Bruno ha una capacità di creare coesione tra i giocatori. Anche lo scorso anno era difficile come situazione, avevamo perso molte partite. Quest’anno avevamo aspettative differenti, volevamo vincere e avevamo la squadra per farlo. Il progetto di Catia l’ho capito fin dall’inizio: quando ho firmato le dissi ‘Fai il possibile perché torni Bruno. L’allenatore lo scegli tu, sai che prendendo Stoytchev è un rischio’. Noi siamo spontanei, nella vita e nel gioco. Lui è un allenatore troppo differente da noi. Lei lo voleva fortemente, così le dissi ‘’Io ci sono, ma secondo me sarà difficile’. Ho capito quasi subito che non saremmo andati d’accordo, per vari motivi e ho fatto il possibile per farlo capire a Catia”
Reggianini: “Un anno fa si respirava un clima di rinnovo, tornava Bruno e la presidente aveva voluto fortemente come allenatore Stoytchev. Oggi come state?”
Bruno: “Siamo qui di nostra spontanea volontà. Chi è qui oggi è perché si sentiva di venire e per far vedere che il gruppo è unito e i polemici non sono solo Earvin o Bruno. Abbiamo avuto dei momenti di difficoltà, forse è stata proprio la forza del gruppo a farci arrivare fino a questo punto”
Paolo Reggianini incontra i giocatori di Modena Volley. Ospiti in studio Earvin Ngapeth, il capitano Bruno Mossa de Rezende, Daniele Mazzone e dietro le quinte è presente tutta la squadra gialloblu. Presenti anche i gionalisti Filippo Marelli e Ermes Ferrari, oltre il barbiere.