Fabio Donadio, protagonista per tanti anni sui campi di pallavolo come giocatore di Modena Volley da due anni è team manager della prima squadra. Quest’anno si toglie un’altra soddisfazione perchè si è allenato ed ha giocato con la serie C (under 18) di Modena Volley che ieri sera, a Bellaria, hanno ottenuto la promozione in serie B.
Che emozione è stata volare in serie B?
“E’ stato bello ottenere la promozione ieri sera perchè la squadra di Bellaria ci ha battuto sia al ritorno in Regular Season che in gara 1 dei playoff sempre al tie-break, vincere in una palestra nella quale non avevamo mai vinto è stata una grande soddisfazione”.
Per come è andata la stagione, credevate nei playoff e nella promozione?
“Quando siamo arrivati ai playoff abbiamo iniziato a crederci, se penso alla regular season è un risultato ancora più importante perchè a febbraio eravamo a 8 punti dal terzo posto, che ci avrebbe permesso l’accesso alla fase finale. E’ stata una bella rimonta, ottenuto l’accesso ai playoff ci siamo giocati il tutto per tutto in tutte le partite e alla fine siamo arrivati a questo risultato”.
Nella squadra di quest’anno c’è qualcuno dei ragazzi che si è contraddistinto?
“Nei play-off sicuramente Tommaso Rinaldi, ha giocato come opposto e ha fatto molto bene sia in attacco che in battuta. Mi ha stupito perchè è molto giovane (classe 2001), l’altro ragazzo che mi ha colpito è Demetrio Soli, che anche se non ha fatto molti punti, ha sempre sostenuto la squadra in ricezione. Ha molta esperienza e un gioco maturo rispetto alla sua età (17 anni).”
Che differenze ci sono tra fare il team manager e il giocatore?
“Sono due ruoli completamente differenti. Giocare è sempre stata la mia passione, quest’anno quando riuscivo mi allenavo e, appena abbiamo concluso la stagione con la prima squadra, ho aiutato Tommasini (coach della serie C) con questi ragazzi. Fare il team manager è un ruolo importante perchè devi gestire un gruppo di persone e le attività che devono fare, come ad esempio le trasferte o gli allenamenti, giocare… beh giocare è un’altra cosa”