“Le mie gioie terribili” è il titolo del famoso libro autobiografico in cui Enzo Ferrari, dalla prima edizione del 1962, racconta sé stesso e le sue vetture.
Libro di successo, già dal 1963 vengono pubblicate le edizioni tradotte in diverse lingue, compreso il giapponese. Ed è proprio l’edizione giapponese quella che ho comprato, un po’ malconcia in verità, qualche anno fa ad un’asta. Desideravo affiancarla alle diverse edizioni susseguitesi negli anni in italiano e a quelle in inglese, francese e tedesco che già avevo.
Quando ho ricevuto la busta che lo conteneva, non ho potuto fare a meno di pensare di aver fatto un pessimo acquisto, pur se di limitato valore, in quanto il libro, veramente piccolo, era stato conservato in un luogo molto umido, e si sbriciolava letteralmente tra le mie mani. Ho quindi immediatamente provveduto a fare tutto il necessario per asciugarlo e così preservarlo.
Quando l’avevo notato nel catalogo d’asta, mi aveva colpito sia perché era il primo che trovavo in vendita, almeno in Europa, dell’edizione giapponese, sia perché era stato autografato da Enzo Ferrari nell’immancabile inchiostro viola.
Preoccupato di non rovinarlo completamente, l’ho lasciato asciugare senza neppure verificare la qualità e l’effettiva presenza dell’autografo.
Dopo una settimana, soddisfatto del risultato ottenuto l’ho finalmente sfogliato e … l’emozione mi ha colpito come un pugno: non era una edizione in giapponese qualsiasi ma quell’edizione in giapponese di cui parlava Fiamma Breschi nell’intervista del 9 marzo 2015 pubblicata su Ruoteclassiche: “… Il nuovo colore si chiama Giallo Fly perché, ci confida ancora Fiamma, Enzo Ferrari le disse che Giallo Fiamma non si poteva fare: “Almeno c’era la ‘F’, e poi mi scrisse questo…”. Ci mostra una dedica sulla prima pagina di una copia de “Le mie gioie terribili” tradotta per il Sol Levante: 24 aprile 1959, giallo romano epatico, riferendosi al ricovero di Fiamma nella clinica di Roma. E poi sotto: 24 aprile 1966, Giallo Fly ha raggiunto il Giappone! Firmato Enzo Ferrari.
Ho immaginato Ferrari che, non senza emozione, vergava queste righe pensando a Fiamma, l’ultima donna che ha amato.
Se “Le mie gioie terribili” è conosciuto da tantissimi e tantissimi lo hanno letto in una delle innumerevoli edizioni susseguitesi fino all’ultima del 2016, vorrei concludere questo mio ricordo con due precisazioni: il nuovo colore di cui parla Fiamma, e di cui è stata musa ispiratrice, è il Giallo Fly della 275 GTB esposta al Salone di Parigi del 1964, la stessa auto e lo stesso colore di quella in foto.
Lascio invece alle parole di Fiamma e di chi c’era riassumere, almeno dal loro punto di vista, la relazione con Ferrari: «Enzo Ferrari? So solo che mi ha chiesto di sposarlo fino all’88, anno in cui è morto. Ma io gli ho sempre detto no. Mai stata innamorata di lui: il mio unico amore è stato Luigi Musso. Anche se con Ferrari ho avuto un rapporto a dir poco meraviglioso». Così Fiamma Breschi diceva di Enzo Ferrari. Alcune fonti, fra cui Romolo Tavoni, raccontano una diversa realtà, e cioè che Ferrari, dopo la morte di Musso, le sia stato molto vicino, al punto che tra i due sia nata una relazione durata lungo tempo sfociata nel desiderio di Fiamma di sposare il Drake. (estratto dall’articolo di Fabio Avossa che la ricorda pubblicato il 20/06/2017).