Ci è stato impedito di vivere assieme ai colleghi e di raccontarvi in diretta i novanta minuti più caldi degli ultimi quindici anni di storia gialloblù. E allora noi li abbiamo vissuti nella Montagnani, cuore pulsante del Braglia che ieri come non mai ha trascinato tutti i settori dello stadio, gli undici prima e dieci poi in maglia canarina in campo prima di spaventare con i propri boati i tentativi disperati di un Entella che ha messo in campo tutto quello che aveva per salvarsi, ma non è bastato.
E’ stata un’annata avara di soddisfazioni, piena di magoni e con lo spettro della retrocessione mai così vivo come dopo il doppio vantaggio dei liguri nel finale di primo tempo del match di Chiavari. Morto e risorto il Modena grazie a Luca Garritano, ‘El Diablo’ Granoche e loro, quei tifosi che in mille hanno sostenuto la squadra nel primo atto dei Play Out e che poi hanno dato il cuore e l’anima ieri, anche per rimediare ai tanti, troppi errori commessi durante questo disgraziato anno. Una stagione difficile anche per la Montagnani che ha vissuto un cambio di timone, un ritorno al passato per certi versi, ma anche un anno zero vissuto in un crescendo esponenziale nonostante il crollo della squadra nel 2015.
Missione compiuta, però, al termine di una gara avara di emozioni sul campo, ma vissuta col cuore in gola per il gol di vantaggio gettato al vento e per l’ingenua espulsione di Calapai che per quasi mezz’ora ha lasciato i canarini in inferiorità numerica. Sforzini, beffa delle beffe per lui, si è divorato nel suo ex stadio, davanti ad un pubblico che certo non lo ama, il gol che avrebbe sancito la Lega Pro per il Modena ed è proprio qui che parte lo sprint finale della Montagnani. Cori e applausi si alzano sempre più potenti, un inesauribile Granoche guadagna punizioni, angoli, rimesse laterali battagliando con tutti undici gli avversari in maniera gladatoria. E quasi come in un incantesimo all’Entella non riesce più nulla. Novantesimo, cinque di recupero, ma il Braglia è già una bolgia. Un errore come tanti in stagione, un pallone qualsiasi buttato in area potrebbe rovinare tutto. Già altre volte in stagione il Modena è caduto così ingenuamente, ma non ieri e tutto lo stadio, come per magia, lo aveva capito. Sull’espulsione di Iacoponi cala il sipario, può iniziare la festa e al fischio finale anche la città di Modena, nel giorno della finale di Berlino, ha vinto la sua Champions League.
Video di Barbara Guidelli