Nelle prime due giornate di campionato il Modena è stato sfortunato, ha dimostrato al tempo stesso che qualcosa manca davanti per dare il giusto peso offensivo alla squadra, ma è altrettanto vero che la mano di Crespo su questo gruppo è ben visibile non solo sul piano del gioco. I canarini hanno fatto intravedere un’organizzazione di gioco interessante nel precampionato e si sono dimostrati superiori nel palleggio a Vicenza e Avellino. Se questo è stato possibile, parte del merito va ascritto a giocatori rinati rispetto alla scorsa stagione, su tutti Matteo Rubin, ma anche Luca Nizzetto. Il terzino era stato forse la più grossa delusione dell’ultima stagione, arrivato dopo anni importanti anche nella massima serie e mai decisivo in gialloblù. Per lui qualche sprazzo di gara qua e là in mezzo a tanta apatia, tanto che sia Novellino che la coppia Pavan-Melotti più di una volta gli hanno preferito Gianni Manfrin, non certo un terzino sinistro di ruolo.
In questa stagione, invece, Rubin è partito alla grande e si è rivelato un motorino sulla corsia sinistra, in grado di difendere e, soprattutto, di attaccare recapitando cross al bacio poi non sfruttati al meglio dagli avanti gialloblù. Peccato che in più di un’occasione il destinatario sia stato proprio Nizzetto, altro giocatore rinato che non fa per ovvi motivi del colpo di testa la sua arma migliore e nemmeno della capacità di andare in rete la sua forza. A Trapani Nizzetto era un cosiddetto ‘uomo di fatica’ sulla corsia, con un mancino fatato su punizione che a Modena abbiamo potuto ammirare davvero raramente tanto che la sua unica perla, al Braglia contro il Livorno, fu annullata in maniera incredibile in quello che è diventato un caso di scuola riguardo la regola del fuorigioco.
Ora il giocatore è diventato un pilastro della formazione di Crespo, un giocatore che si è rivelato davvero importante nello sviluppo della manovra offensiva, ma che purtroppo si è ritrovato sulla testa, come detto, e non sui piedi più di un pallone sotto porta. A questo punto non resta che continuare a scendere in campo con questo spirito, questa convinzione, cercando di dimenticare le prime due gare già da venerdì quando al Braglia arriverà la Ternana, avversario che ha vissuto un precampionato travagliato, ma che sicuramente può contare su un morale a mille dopo la bella gara con il Cagliari culminata con un meritatissimo pareggio proprio in dirittura d’arrivo.