La rocambolesca sconfitta di Palermo mette fine alla striscia di otto risultati utili consecutivi (nove se si considera la Coppa Italia) del Sassuolo, facendo uscire Magnanelli e soci senza punti da una partita per la prima volta dal 5 Ottobre. Ma come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere, e proprio in questo senso la partita di Palermo può comunque far ben sperare tutti i tifosi neroverdi, nonostante la sconfitta.
I ragazzi di Di Francesco hanno dimostrato ancora una volta di poter andare in trasferta per “fare la partita”, giocando il proprio calcio a prescindere dall’avversario che si trovano di fronte, evidenza più che rara in una serie A in cui moltissime squadre presentano proprio evidenti problemi di identità. I neroverdi sanno come vogliono giocare, e non hanno paura di dimostrarlo anche agli avversari, che si trovino di fronte la Roma o il Palermo. Questo non significa che Di Francesco non prepari le partite studiando l’avversario, significa semplicemente, di domenica in domenica, architettare un piano partita specifico per l’avversario di turno restando all’interno dei propri principi di gioco: ritmi elevati, pressing asfissiante e calcio verticale.
Un’altra nota positiva emersa dalla partita di ieri è stata la capacità di riacchiappare la partita nonostante l’inferiorità numerica (il Sassuolo è rimasto in dieci al 67esimo dopo l’espulsione di Consigli); i neroverdi non si sono scomposti e hanno continuato a esprimere il loro gioco, assumendosi certamente dei rischi che avrebbero potuto chiudere definitivamente la sfida, ma consci del fatto che questo era l’unico modo per pareggiarla. Da questo punto di vista, quella di ieri è stata una grande prova di maturità.
Ultimo ma non per importanza, il match del Barbera ha dimostrato a mister Di Francesco di poter contare veramente, al di là delle solite dichiarazioni di circostanza, su una rosa ampia e affidabile; Longhi e Gazzola hanno sostituito al massimo i rispettivi titolari, ed è stato proprio grazie a Pavoletti (nominalmente il sesto attaccante nelle gerarchie) che il Sassuolo stava per riuscire a strappare un preziosissimo punto.
Nel calcio non si può mai essere felici per una sconfitta, ma sconfitte come queste, in momenti come questi, possono forse essere prese con un mezzo sorriso. Contro una delle squadre più in forma del campionato (prima della partita di ieri i rosanero non perdevano da sei turni), in trasferta e senza tre dei suoi titolari, il Sassuolo ha dimostrato ancora una volta – nonostante la sconfitta – che la posizione che occupa in classifica non è casuale, e che alla base di ciò che si vede in campo c’è un lavoro che dura da più di un anno. La strada intrapresa dalla banda di Di Francesco è quella giusta, ora bisogna continuare su questa rotta.