Le prime sedici giornate della stagione neroverde sono state un banco di prova importante per verificare le qualità degli uomini di Di Francesco, da un punto di vista sia tecnico che caratteriale; tre soli punti realizzati nelle prime sei giornate e una colonna dei gol fatti che dopo sette turni recitava solo quattro marcature non possono essere classificati come un avvio di stagione scintillante. Dopo uno shock del genere alcune squadre si sarebbero disunite, alcune società avrebbero chiesto la testa dell’allenatore e quasi tutti avrebbero mandato all’aria una stagione appena cominciata: ma non il Sassuolo. La società di Piazza Risorgimento ha fatto cerchio attorno al proprio allenatore, quel Di Francesco che solo pochi mesi prima aveva ripreso la squadra per i capelli e l’aveva trascinata di peso a un’insperata salvezza, facendole giocare un calcio moderno e gradevole. Se chiudiamo gli occhi e proviamo a immaginare il classico esempio di squadra provinciale (e Sassuolo da un punto di vista socio-geografico è indiscutibilmente una città di provincia) ci verrà probabilmente in mente l’immagine di una squadra esperta, battagliera e corsara, anche se non molto raffinata tecnicamente e tatticamente. Il Sassuolo non è così: il Sassuolo gioca a calcio, non ha paura di tenere il pallone (anche se non sempre può/riesce a farlo) e ha ormai pienamente acquisito nel proprio DNA la mentalità di vincere facendo un gol più degli altri. A mio personalissimo avviso, è proprio questo il motivo per cui il Sassuolo dopo l’avvio zoppicante è riuscito a risalire (eccome) la china: i neroverdi non vincono nonostante un gioco non “consono” ad una provinciale, vincono a causa di esso. Il distinguo può sembrare banale, ma è esattamente il motivo per cui nel calcio di oggi va avanti solo resta al passo coi tempi, riconoscendo la rapidissima evoluzione che sta subendo il gioco e non fossilizzandosi su dei preconcetti non più applicabili. La società ha avuto il merito di credere nelle idee del mister abruzzese e di concedergli il tempo per portare avanti un lavoro che non è ancora neanche lontanamente vicino alla conclusione, ma che ciononostante sta già dando ottimi risultati. Il Sassuolo attualmente si trova in una posizione di classifica che anche i più ottimisti tra i tifosi avrebbero ritenuto inaspettata a inizio stagione (dodicesimo posto frutto di venti punti), ma i cinque punti lasciati per strada nelle ultime tre giornate hanno lasciato l’amaro in bocca a tutto il popolo neroverde, segnale che la voglia di guardare in alto è forte e presente. La squadra di Di Francesco riprenderà la sua marcia il 6 Gennaio contro il Milan di Inzaghi, una partita che potrà già dire molto sulla crescita della squadra, e sugli obbiettivi dei neroverdi nel girone di ritorno. In un campionato che fatica terribilmente a trovare un equilibrio al di sotto delle primissime posizioni, il Sassuolo ha una grandissima chance di ben figurare, al di là dei traguardi che si raggiungeranno a fine stagione. Il ritorno dei neroverdi avrà questo leitmotiv: un girone per confermarsi.
Sassuolo, un girone per confermarsi
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