Tra le società che a differenza di tantissime altre (clicca QUI per vedere lo stato di altri club falliti di recente) sono riuscite a salvarsi, nonostante una situazione economica drammatica, c’è sicuramente il Bari.
Nel marzo 2014, il presidente dell’AS Bari Vincenzo Matarrese, con la società ormai ad un passo dal fallimento, decide (sotto la spinta della città e delle istituzioni) di aprire la procedura di auto fallimento depositando i libri contabili in tribunale. Di conseguenza, una volta decretato il fallimento pilotato, viene nominato un curatore fallimentare (due nel caso del Bari, dott. Danisi e Giannelli) che ha il compito di mantenere la gestione provvisoria del club. Al tempo stesso, la società viene messa all’asta e automaticamente vengono azzerati tutti i debiti (verso fornitori, fisco, banche ecc…), tranne quelli sportivi (verso i propri tesserati e altre società).
Inizialmente, la base d’asta del Bari fu fissata a 4 milioni e poi ridotta ad una cifra intorno ai 2,5 milioni. A maggio 2014, il club biancorosso, alla terza asta, viene acquistato da Gianluca Paparesta e nasce l’FC Bari 1908. La procedura del fallimento pilotato (o auto fallimento) permette quindi ai nuovi acquirenti di non aver alcun debito, eccetto quelli sportivi, e di mantenere la categoria a cui partecipa la squadra (Serie B nel caso dei “galletti”).