Inizia oggi l’editoriale di Paolo Borea, il ds che ha portato la Samp allo storico scudetto di Vialli a Mancini, modenese di adozione, grande conoscitore di calcio scriverà ogni settimana per parlanodisport.it.
Se il Sassuolo ha un sottile filo di speranza di salvarsi lo deve certamente al ritorno in panchina di Eusebio Di Francesco. Due partite, contro avversari diretti, 4 punti.
Viene da chiedersi con quale criterio i dirigenti del Sassuolo abbiano deciso l’allontanamento di Di Francesco per chiamare al capezzale neroverde il ciclato e riciclato Malesani.
Soprattutto viene da chiedersi perché l’allontanamento dello storico allenatore subito dopo la campagna di rafforzamento, senza dargli la possibilità di potersela giocare con il nuovo organico…?
Misteri del calcio, spesso incomprensibili. L’augurio è, ovviamente, che il Sassuolo non debba rimpiangere quelle tragiche 5 partite dove Malesani ha raccolto zero punti.
Adesso la palla è di Di Francesco, l’ inizio o meglio il suo nuovo inizio è stato ottimo. A lui la grande impresa di salvare il Sassuolo e gli investimenti che il patron Squinzi ha fatto: vedi Mapei Stadium, vedi fondamentale campagna acquisti, vedi ingaggi irraggiungibili per le realtà neroverde
Bene in serie B, il Modena di Novellino. Bellissima partita contro la titolata Empoli di Sarri, solo per sfortuna non coronata da una vittoria che i gialli avrebbero certamente meritato. Ora il Modena c’è, sta bene fisicamente, corre più degli avversari, non ha più problemi di salvezza.
Se Babacar sabato con le polveri bagnate, ritrova il gol, soprattutto se verrà adeguatamente supportato in area avversaria, per il Modena fare un pensiero ai play off, non dovrà apparire un utopia.
Nessuno ha mai messo sotto il Modena nel pieno del gioco e dei valori individuali. Molina, Manfrin, Cionek, Salufu, Mazzarani, Babacar e Rizzo sono certamente tra i giovani migliori della serie B. Il direttore Cannella, come gli ho sempre riconosciuto, ha davvero fatto un lavoro eccellente e gliene va dato atto. Non so le ragioni del suo divorzio dal Modena, ma sicuramente se n’è andato un dirigente di grandissima competenza.
Momento no, Carpi purtroppo giù.
Direi anche inaspettatamente dopo la eclatante campagna di rafforzamento alimentata con l’acquisto -fiore all’ occhiello- di Ardemagni. Cosa sta succedendo al Carpi? Le dichiarate aspirazioni play off della società biancorossa si stano gradualmente sgretolando sabato dopo sabato.
Soprattutto è il Carpi formato “Cabassi” che ha andamento molto pericoloso. 7 sconfitte casalinghe e solo 4 vittorie.
Un curriculum inspiegabile e che non fa presagire a nulla di buono in quanto ad ambizioni. Ardemagni e Sgrigna in attacco sono uno stralusso per la serie B. E allora rimane da chiedersi: cosa è accaduto al Carpi dopo l’arrivo di giocatori importanti e che hanno comportato un grande sforzo economico? Lo spogliatoio ha forse perso l’indispensabile armonia? Si sono create tensioni tra i giocatori?
Paolo Borea