Questo campionato continua ad essere una lunga interminabile corsa sulle montagne russe, per l’ennesima volta siamo risorti dalle nostre ceneri.
Avevamo appena detto dopo la partita con la Samp che il proseguo del cammino in serie A dei neroverdi sarebbe stato una lenta agonia che ci avrebbe portato al termine del sogno il 18 maggio ed invece i ragazzi vanno a Bergamo contro l’Atalanta dei record e tirano fuori dal cilindro forse la miglior prestazione nel massimo campionato e battono la Dea che arrivava da 6 vittorie consecutive 6 davanti a quasi 20mila tifosi a supporto dell’ambizioso traguardo dell’Europa League.
I ragazzi stavolta hanno davvero dato tutto, nel vero senso della parola e l’esempio lampante è Nicola Sansone che fornisce una prestazione da Oscar condita da una doppietta e da un mancamento nel finale che ci ha fatto preoccupare.
Bravi ragazzi, vi vogliamo così, vittoriosi o sconfitti uscite dal campo stremati e a noi basterà solo questo.
Adesso però prendiamoci gusto, proviamoci sul serio, le partite sono poche ma il calendario non è proibitivo a parte la sfida con la Signora del calcio lanciata verso lo scudetto e i 100 punti.
A parte i bianconeri però, per il resto possiamo giocarcela con avversari alla nostra portata o che hanno ben poco da chiedere a questo campionato.
Sia chiaro però, che già da sabato sera col Cagliari, i nostri ragazzi non dovranno fare l’errore di pensare che di fronte avranno una squadra già paga e pronta a regalare.
Il calcio di oggi non è più così, o almeno non lo è per noi, gli avversari giocano e giocheranno le loro oneste partite e per timore di strascichi da ufficio inchieste più che da sani valori sportivi non ci lasceranno assolutamente vincere in scioltezza.
Bergamo è stata una tappa fondamentale per tenere acceso un lumicino di speranza, ma mi auguro che i nostri abbiano capito che le partite da cui trarre insegnamento sono quelle come la sconfitta con la Samp.
Siamo piccoli e sconosciuti a dispetto del nome altisonante della nostra proprietà e sono convinto che i regali se mai ci saranno, sono destinati a squadre con un blasone e una tradizione molto più importante e antica della nostra.
Alla fine dei conti ci giocheremo un’ipotetica salvezza con una squadra che nel suo palmares può sfoggiare 7 scudetti anche se ormai datati e di sicuro in passato non era il Sassuolo che tremare il mondo fa la squadra che teneva alto il nome dell’Emilia nel paradiso del pallone.
Ma l’importante è oggi, è adesso, il Bologna è una squadra al nostro livello con un calendario più difficoltoso, quindi è ora di cogliere l’attimo, di dare il 200% per buttare il cuore oltre l’ostacolo e chissà mai che chi scrive il 18 maggio possa essere felice di aver completamente sbagliato pronostico…..