Foto www.carpifc1909.it
Di Daniel Bund
Si è sempre detto che il valore aggiunto che rende speciale un portiere sia un pizzico di follia, nel caso di Simone Colombi non è cosi. La dote che maggiormente contraddistingue il numero uno del Carpi, rendendolo un ottimo estremo difensore, è sicuramente il coraggio. Arrivato in sordina tra gli scoppiettanti colpi del mercato carpigiano, si è rivelato l’arrivo più utile e azzeccato di Giuntoli & C. . E’ riusciuto a riportare tranquillità al reparto arretrato dei biancorossi, liberandolo dalle insicurezze lasciate in eredità da Nocchi e Kovacsik, suoi predecessori.
Si parlava di coraggio, coraggio perché non ha mai paura di mettere la faccia in mischia rischiando il naso o di chiamare sicuro la palla, uscendo puntuale su ogni travesone. Colombi ha talento e grinta da vendere, prova ne sono la rabbia e le grida di rimprovero che dispensa ai compagni. La riconferma di mister Pillon è passata anche dalle sue prestazioni, considerando i punti raccimolati grazie alle sue parate. Più volte ha salvato il risultato, facendo dimenticare da subito il suo passato in canarino.
Sicuramente il Carpi aveva un bisogno estremo di un estremo difensore, visto le prestazioni al limite dell’imbarazzante dei due portieri che hanno iniziato la stagione, ma nessuno si sarebebbe aspettato tanto. Le delusioni Ardemagni e Acosty, unite alle poche e insipide partite giocate da Elia Legati, gli conferiscono di diritto la palma di migior acquisto della sessione invernale biancorossa.
Venendo al futuro non è da escludere una sua permanenza in città, il Carpi sicuramete ci stà pensando, ma molto dipenderà dall’ Atalanta detentrice del cartellino. Un’altra annata nella nostra provincia, naturalmente sulla sponda dei Pio, appare una soluzione molto gradita anche al giocatore visti i forti rapporti instaurati con il gruppo ed il territorio.
Ai nostalgici, sentendo le sue grida, torna in mente Christian Mandrelli, amatissimo e indimenticato ex portierone del Carpi per due stagioni. La speranza del popolo biancorosso è che la casacca numero uno non cambi padrone, ma siamo certi che in ogni caso sentiremo parlare ancora di questo ragazzo del ’91.