Diciamocelo, fare il supporter di una qualsiasi squadra è un (bel) lavoro non retribuito.
Le persone che alla domenica vanno allo stadio o nei palasport e vedono una bella coreografia, non sempre si rendono conto di quanto lavoro ci è voluto per portarla a casa.
In questi giorni di grandi eventi sportivi, vogliamo raccontarvi come funziona la creazione di una coreografia.
A parte le manifestazioni a livello mondiale, dove l’organizzazione di solito è curata dai comitati locali, le coreografie delle squadre locali sono normalmente “a carico” delle tifoserie delle curve.
Si comincia con un brain storming delle menti del direttivo dove normalmente i maschi si lanciano in cose improponibili per il tempo ridotto che abbiamo a disposizione (perché si, è innegabile, ci riduciamo sempre all’ultimo minuto!!); riportati alla ragione da noi donne che siamo un po’ più pratiche, alla fine si decide che striscioni fare e quale sia il materiale da ordinare (bandierine, cartoncini, pallocini, cannon party e gli stramaledettissimi coriandoli di Osimo).
La seconda fase è trovare un luogo adatto a realizzare gli striscioni che, diciamocelo, per riempire una curva intera non è che possono essere grandi come fazzoletti.
In autunno/primavera utilizziamo le aree intorno al palasport, in inverno, se siamo fortunati riusciamo a intanarci in qualche magazzino e a stare almeno al caldo.
E qui cominciano le vere fatiche.
Siccome non siamo sempre organizzati (soprattutto i maschi eh? 🙂 ) la prima fase è recuperare stoffa (che è tutta da cucire insieme), bombolette (ne servono una quantità industriale), scotch, giornali e caffè per tutti.
Poi si comincia a produrre i vari striscioni, siano essi disegni (quasi esclusivamente lasciati alle mani magiche della nostra Enrica) che scritte d’effetto; siccome disegnare a mano libera così in grande non è sempre facile, siamo arrivati anche a proiettare un acetato sul muro per ricalcarlo … siamo tutta testa dal collo in su!
Dopo le innumerevoli ore a disegnare, scocciare (in tutti i sensi) e colorare (con rischio intossicazione), si passa alla distribuzione del materiale al palasport, dove è l’unica volta in cui invidiamo i palazzi piccolini (5000 bandierine o cartoncini da distribuire sui seggiolini sono tanta roba).
Se dobbiamo creare una scritta, cominciano i calcoli e i dolori (ma ne siamo sempre usciti vincitori), altrimenti è sufficiente decidere colori/settori ( e fin lì ce la possiamo fare).
Poi cominciano i messaggi minatori al pubblico (NON SPOSTARE I CARTONCINI – COREOGRAFIA – CHI TOCCA MUORE) e le suppliche di aiutarci a tirare su degli stricioni che pesano tonnellate.
Quando finalmente il pala è pieno e la squadra è pronta, diamo inizio alle danze: ED E’ QUI CHE INIZIA IL VERO SPETTACOLO DEL PALAPANINI.
Su gli striscioni, su i cartoncini/palloncini/bandierine, maglia gialla e voce a palla.
Tutto questo dura massimo 3 minuti…che per giorni e giorni di lavoro sono ben poca cosa…ma vuoi mettere la soddisfazione di rendere tutto così bello?
Poi, quando la tua squadra, ti ricambia l’amore che ci metti con uno striscione di ringraziamento dopo un periodo davvero intenso, beh, questa in poche parole è MODENA!!