Ieri mattina il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, ha rassicurato la piazza felsinea sull’iscrizione al prossimo campionato. Parole assolutamente di poco conto considerando l’incertezza che aleggia da parecchi mesi intorno al Bologna F.C.. Il massimo esponente del campionato cadetto avrebbe avuto la conferma economica da parte di Albano Guaraldi e delle banche legate al club. Nelle ultime settimane, tuttavia, si sono susseguiti nomi su nomi di possibili aiuti esterni per garantire l’iscrizione; voci, però, immediatamente smentite dai diretti interessati. La banca “Ifis”, che avrebbe dovuto anticipare i soldi del paracadute di retrocessione, si è detta estranea alle vicende rossoblu e non garantirà supporto economico.
I gravi problemi di gestione che circondano la società emiliana sono noti a tutti da parecchi mesi e, oggi più che mai, il rischio di dover ricominciare dai calcio dilettantistico è concreto. È cominciata la settimana più importante e anche quella più difficile in casa Bologna, la così detta “settimana delle scadenze”. Termini che, a differenza dei precedenti, debbono necessariamente essere rispettati per non compromettere il futuro della storica società rossoblu. Lo scorso 16 giugno non è stato rispettato il primo impegno finanziario, ossia il pagamento dell’irpef. Questa inadempienza di Albano Guaraldi, con ogni probabilità, non si trasformerà in un’altra penalizzazione a livello di punti (il Bologna partirà sicuramente da -1 nel caso in cui si iscriva alla serie B), ma solo in una consistente multa di qualche migliaia di euro. La vera “deadline” per la società emiliana sarà il prossimo 25 giugno quando bisognerà tirare fuori circa 3 milioni di euro per pagare stipendi e irpef del mese di aprile. Un mancato pagamento infatti comporterebbe un fallimento certo in quanto la Covisoc bloccherebbe iter di partecipazione al prossimo campionato. Supponendo che questi adempimenti fossero rispettati, i problemi comunque non finirebbero: il 30 giugno si dovrà presentare infatti la fideiussione bancaria di 800 mila euro per la definitiva iscrizione.
I “supporters” si stanno mobilitando per trovare imprenditori che diano una mano poichè non iscriversi alla B, ripartendo quindi da un’eventuale serie D, sarebbe un danno irreparabile, e lascerebbe il club nei bassifondi per parecchio tempo. Se questi fondi non fossero effettivamente trovati, il Bologna F.C. non potrebbe fare altro che presentare i libri in tribunale per avviare la procedura di fallimento.
Come già accaduto quattro anni fa, i tifosi del Bologna rivedono lo spettro del fallimento.