I quarti di finale sono ormai alle spalle, e col mondiale brasiliano che entra nella sua fase più calda, non ci resta che provare a capire chi tra le quattro semifinaliste ha più chance di arrivare in fondo. Come per il turno precedente, i quarti hanno regalato valanghe di emozioni e se tanto ci da tanto quello che ci attende sarà ancora meglio. Si presentano allo sprint finale quattro nazionali molto diverse tra loro, accomunate però dal fatto di aver attraversato numerose peripezie per giungere a questo punto;ognuna di esse è passata almeno una volta dalle acque turbolente dei tempi supplementari (ed eventualmente dei rigori) e nessuna ha ancora vinto una partita da dentro o fuori con più di un gol di scarto. Il palmares che possono vantare le quattro cenerentole è a dir poco impressionante (dieci titoli mondiali complessivi e ventuno finali disputate), ma se le squadre sono arrivate fino a questo punto non è certo grazie alla tradizione, perchè le partite si vincono sul campo ed è proprio sul campo che dovranno guadagnarsi il titolo più ambito. Con buona pace del resto del mondo, mi sembra “giusto” che siano queste quattro squadre a giocarsela per il titolo mondiale, perchè in fondo, per un motivo o per un altro, sono quelle che lo meritano di più.
I FAVORITI
Come ho sottolineato in un articolo precedente (https://www.parlandodisport.it/2014/07/01/i-favori-pronostico/), considero la Germania di Loew come la squadra da battere. Tra le quattro pretendenti rimaste, la compagine teutonica è quello che ha avuto il cammino relativamente più tranquillo, frutto di un girone dominato e di due turni precedenti che, nonostante i supplementari contro l’Algeria, hanno sempre visto i tedeschi in sostanziale controllo. Con questa apparizione la Germania ottiene un piccolo grande record, quello di aver raggiunto la semifinale mondiale per quattro edizioni consecutive e (2002,2006,2010,2014) e per la prima volta dal mondiale italiano, vuole tornare sul gradino più alto del mondo.
Perchè Possono Vincere:
La Germania è la squadra che per talento, e più in generale per qualità diffusa, spicca su tutte le altre; sono ben coperti in ogni reparto, vantano di gran lunga il miglior centrocampo tra quelli superstiti (e forse del mondo), e possono contare su una panchina qualitativa ed esperta, in grado di garantire al ct tedesco sia dei ricambi all’altezza dei titolari, sia alternative tattiche da utilizzare in corso d’opera (vedi Klose). I tedeschi si sono dimostrati lungo tutta la durata della manifestazione, la squadra maggiormente abile tra le più blasonate a costruire gioco contro le squadre arroccate in difesa, il tutto grazie a una grande qualità di palleggio, a un sistema di gioco ben oliato e alla grande versatilità e interscambiabilità dei suoi giocatori offensivi. A differenza di tutte le altre superstiti, inoltre, la Germania ha dimostrato di non essere strettamente dipendente dalle prestazioni di uno o due giocatori, ma che grazie all’organizzazione tattica e al gioco di squadra, può trovare soluzioni diverse a seconda della partita. Ultimo fattore, ma non per importanza, con l’eliminazione del Belgio la squadra teutonica resta nettamente la più imponente dal punto di vista fisico, e la più pericolosa nel gioco aereo.
Perchè Potrebbero Non Farcela:
Nonostante il percorso dei tedeschi sia stato abbastanza agevole, un paio di occasioni hanno rivelato quelli che sono i punti deboli più evidenti della squadra di Loew. La partita con l’Algeria ha soprattutto dimostrato che, quando la Germania perde palla e non riesce a recuperare la sfera col primo pressing, lascia molti spazi per le ripartenze avversarie, che la coppia di centrali abbastanza lenti fa fatica a contenere. Inoltre Muller e soci, visto il sostanziale dominio avuto sugli avversari, non si sono ancora ritrovati, eccetto pochi minuti contro il Ghana, in situazione di svantaggio e sarà interessante vedere come reagiranno se, con la pressione alle stelle e le spalle al muro, dovesse presentarsene l’occasione.
I PADRONI DI CASA
Il Brasile di Scolari si presenta alle semifinali dopo due turni al cardiopalma e spinti da un intero popolo, cercano di riconquistare il titolo mondiale a dodici anni dall’ultimo successo. Le assenze di Neymar per infortunio e Thiago Silva per squalifica complicano non poco i piani dei verdeoro, ma se il mondiale ci ha dimostrato qualcosa finora, è che bisogna aspettarsi l’inaspettato, dunque è assai prematuro considerare i brasiliani per spacciati.
Perchè Possono Vincere:
I motivi per cui il Brasile ha le carte in regola per vincere sono vari, ma uno di questi risalta su tutti gli altri; i verdeoro giocano per la felicità di un’intera nazione. Può sembrare campanilistico o quantomeno superficiale, ma io sono convinto che che la nazionale carioca senta questa responsabilità e per questo, anche se può sembrare assurdo arrivati a questo punto, giochi con più motivazioni rispetto agli avversari. Il solo fatto di aver superato ottavi e quarti in modo così rocambolesco, è un segnale che ha probabilmente innescato nella testa dei giocatori un meccanismo che li porta a credere che questa volta sia quella buona, che loro possono essere la squadra del destino, che loro siano quelli responsabili di vendicare, in termini puramente calcistici, il maracanazo del 1950. Le prossime due partite, dunque, rappresentano un modo per entrare di diritto nella storia del calcio (e non solo). Passando al campo, è ormai evidente come il Brasile versione 2014 non sia l’edizione più talentuosa e qualitativa della storia dei verdeoro, e proprio per questo motivo, la possibilità di giocare contro squadre di alto livello che tendono a imporre il proprio gioco, potrebbe rivelarsi una manna dal cielo. Svincolati dalla necessità di “fare la partita”, i brasiliani potranno mettere in mostra quelle che sono le loro migliori caratteristiche, alla faccia del bel gioco.
Perchè Potrebbero Non Farcela:
Le assenze di Neymar (per tutto il resto del mondiale) e Thiago Silva (per la semifinale), sono due macigni molto pesanti. Thiago Silva è l’ancora difensiva della squadra, quello che, oltre a essere il miglior difensore al mondo per qualità individuali, è in grado di coprire molti dei buchi che una linea non sempre attenta necessariamente concede. Neymar è invece il faro offensivo della squadra; in una nazionale quasi priva di palleggiatori è lui quello che si fa carico di legare il gioco ed è lui l’unico che per tutto l’arco della manifestazione, si è dimostrato continuo nel saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Giù la maschera: se il Brasile è arrivato fino a questo punto è in buona parte merito di O ney, e a meno che Scolari non ridisegni completamente la squadra, sarà difficile trovarne un sostituto adeguato.
GLI ETERNI SECONDI
L’Olanda di Van Gaal si presenta alle semifinali con la certezza di avere superato le più rosee aspettative nei confronti del mondiale brasiliano, ma non per questo ha intenzione di fermarsi. Dopo lo shock dei calci di rigore contro la Costa Rica, gli Orange hanno tutte le intenzioni di andare avanti, fermi nella volontà di vendicare una storia di finali perse e di testimoniare al mondo che in Olanda non si gioca solo un calcio bello ma perdente.
Perchè Possono Vincere:
Il motivo per cui gli arancioni hanno delle chance di portarsi a casa la coppa del mondo ha un nome e un cognome: Louis Van Gaal. Non me ne vogliano gli ottimi allenatori delle altre nazionali, ma il tecnico olandese è di un’altra categoria e se l’Olanda è arrivata tra le migliori quattro è in gran parte merito suo. Non lasciatevi forviare dalle recenti (e geniali) sostituzioni di Huntelaar e Krul, che hanno consentito alla squadra di Van Persie e compagni di arrivare fino a qui, il motivo per cui l’allenatore ex Ajax è l’uomo in più di questa Olanda è un altro. Ha portato una squadra di ragazzi, la maggior parte dei quali ha disputato al massimo una manciata di partite a livello internazionale, a giocare un calcio coraggioso e moderno di fronte alle più forti nazionali del mondo, schiantando la Spagna come non si era mai visto prima. Continui cambi di modulo, preparazione certosina della partita e marcature a uomo (!!!), hanno permesso alla banda di Robben e soci di sopperire alla mancanza di talento diffuso. Certo, c’è voluta una discreta dose di fortuna, come per il finale di partita contro il Messico, ma se sulla panchina olandese si fosse seduto un qualsiasi altro essere umano che non risponde al nome di Louis Van Gaal, gli arancioni avrebbero già le valigie in mano. Se ci aggiungiamo anche il fatto che Robben, il loro miglior giocatore, sta vivendo nell’ora decisiva un momento di forma esaltante, è naturale credere che gli Orange abbiano delle possibilità di alzare quella coppa.
Perchè Potrebbero Non Farcela:
Tra le quattro nazionali ancora in corsa, l’Olanda è nettamente la squadra con meno qualità; escludendo Robben,Van Persie e sprazzi di Sneijder ci si rende conto che se si cerca la classe e la fantasia bisogna citofonare da un’altra parte. L’infortunio di Strootman ha privato gli arancioni del loro miglior centrocampista e il risultato è stato la creazione di una squadra molto più contropiedista rispetto alle abitudini olandesi, e giocare a questi livelli con così poco talento non è mai facile. Altra nota dolente, se così si può dire, è la dipendenza da Robben; quello che finora è stato, a mio avviso, il miglior giocatore del mondiale, non può assolutamente permettersi di “ciccare” una partita se vuole mantenere vive le speranze dei suoi. Ultimo fattore è quello dell’esperienza: l’intera difesa titolare ha all’attivo nel suo complesso meno di venti apparizioni europee, dato tutt’altro che incoraggianti quando sai che i palloni stanno per diventare veramente pesanti.
GLI OUTSIDER
Considerare l’Argentina come una outsider è quasi irrispettoso, ma la squadra di Sabella si presenta alle semifinali senza i favori del pronostico, e nonostante il miglior giocatore al mondo, dovrà sudarsi ogni pallone per arrivare fino in fondo. L’Argentina non vince un mondiale dall’86 e non arriva in finale dal ’90; in quelle due edizioni giocava un certo Diego Armando Maradona, oggi gioca un certo Leo Messi. La pulce è sempre stata paragonata al diez e l’unico trofeo che gli manca per uscire definitivamente dall’ombra del Pibe de Oro è proprio la coppa del mondo. Adesso o mai più.
Perchè Possono Vincere:
Il giocatore più forte del mondo dovrebbe essere una motivazione sufficiente, ma a calcio si gioca in undici, e l’Argentina non è solo Messi. Dati alla mano la squadra sudamericana è quella con la maggior percentuale di possesso palla (vicino al 60%), e anche se questa prerogativa non ha portato a un gioco brillante o alla creazione di molte palle-gol, permette all’albiceleste di nascondere molti dei suoi limiti difensivi. La squadra di Sabella può vantare una batteria di attaccanti che fanno invidia a tutto il resto del mondo, e come conferma la partita contro il Belgio, gli basta un’occasione per buttare la palla dentro. Il cinismo è probabilmente la qualità migliore di questa squadra che tiene molto il pallone ma tira poco in porta, e la storia del calcio insegna che essere cinici quando conta è la cosa più importante. Da non sottovalutare anche la condizione atletica che, soprattutto contro il Belgio è sembrata ancora di altissimo livello.
Perchè Potrebbero Non Farcela:
L’Argentina, escludendo i tre tenori offensivi e Mascherano, è una squadra composta per lo più da esperti mestieranti, non propriamente dei poeti del gioco. Abbastanza farraginosi nella costruzione della manovra, abbastanza lenti nelle transizioni difensive, Messi e soci sono una squadra che per caratteristiche non può permettersi di passare in svantaggio, soprattutto vista l’assenza di Di Maria. La perdita del centrocampista del Real Madrid priva i sudamericani del loro più importante giocatore tattico, l’unico a disposizione di Sabella di fare entrambe le fasi alla massima intensità per tutti i novanta minuti. Ultima nota dolente è la panchina: con i già citati infortuni di Di Maria e Aguero e il conseguente inserimento tra i titolari di Lavezzi e Enzo Perez, ha accorciato estremamente la profondità del pino albiceleste che ora vede assottigliarsi enormemente le possibili carte da giocare in corsa. A parte il sempre ottimo Palacio, la miglior alternativa dalla panchina sembra essere Ricky Alvarez e se fossi argentino (i tifosi interisti mi daranno probabilmente ragione), mi farebbe dormire sonni poco tranquilli.