Per il terzo esisodio di quello che ormai è diventato un appuntamento fisso (trovate qui e qui le puntante precedenti), andiamo ad analizzare l’ultimo arrivato in casa neroverde saphir Taider, e cosa porta sul tavolo tecnico di Mister Di Francesco. Il centrocampista algerino è reduce da una stagione di alti e bassi all’Inter e da un brevissimo periodo trascorso a Southampton, e arriva in Piazza Risorgimento per sostituire Kurtic, partito verso i lidi fiorentini.
Nel centrocampo a tre di mister Di Francesco le posizioni di centrale e interno destro sono occupate con regolarità da Magnanelli e Biondini, e il giocatore nord-africano sarà probabilmente schierato per la maggior parte dei minuti nel ruolo di interno sinistro, dove affronterà la concorrenza di Missiroli e Brighi. Proprio con Missiroli e Brighi andiamo a confrontare il rendimento di Taider, ricorrendo come al solito ai dati statistici forniti da squawka.com, attraverso i quali proviamo a ricavare caratteristiche e tendenze del centrocmapista ex Inter. Tutti i dati che analizzeremo sono relativi alla passata stagione, annata nella quale il centrocampista algerino ha accumulato 25 presenze con la maglia nerazzurra, per un totale di 1051 minuti giocati.
Come abbiamo fatto negli altri casi, partiamo con la valutazione delle statistiche di possesso, comparto che ci restituisce un’immagine di Taider probabilmente inaspettata per gli osservatori meno attenti. Il centrocampista neroverde, infatti, ha mantenuto una media di oltre 58 passaggi effettuati a partita (Missiroli ne ha giocati 41.4 e Brighi 36.9), il tutto con una precisione dell’89%, contro il 76% di Missiroli e l’83% di Brighi. Approfondendo l’analisi del dato, ci si accorge però che la precisione così elevata è probabilmente dovuta al fatto che solo il 53% dei passaggi dell’algerino sono giocati “in avanti” (Missiroli ne gioca in avanti il 73% e Brighi il 60%), indice della scarsa tendenza del giocatore ad assumersi dei rischi con la palla tra i piedi. Nonostante ciò, Taider primeggia tra i giocatori del lotto negli assist (0.09 ogni novanta minuti contro 0.05 e 0 di Missiroli e Brighi) e nalla quantità di chance da gol create ogni novanta minuti (1.71 contro 1.25 e 0.6). I dati relativi alla fase di possesso, in definitva, ci restituiscono l’immagine di un giocatore che tratta molti palloni sbagliandone davvero pochi, che si prende pochi rischi ma che allo stesso tempo è in grado di creare pericoli alla porta avversaria quando necessario.
Passando ai dati puramente offensivi, si ottiene un’altra conferma sulle abitudini di Taider: il centrocampista algerino, infatti, risulta nettamente primo tra i giocatori considerati per tiri in porta con 1.88 tentativi ogni novanta minuti (per Missiroli e Brighi il dato recita rispettivamente 0.68 e 0.80), il che si riflette in una maggiore attitudine al gol con 0.09 marcature ogni novanta minuti contro le 0.05 e 0 conversioni in rete dei suoi due pari-ruolo. Il dato realtivo ai dribbling, ancora una volta ci dice come il centrocampista algerino non sia così propenso a prendersi dei rischi, infatti i dribbling effettuati a partita sono solo 0.43 (contro l’1.35 di Missiroli e 0.80 di Brighi), il tutto con una pessima percentuale di successo pari al 29% (contro il 53% e il 40%).
Terminiamo la nostra valutazione con i dati relativi alla fase difensiva pura, comparto statistico che ancora una volta non manca di stupire: il maghrebino infatti risulta ultimo tra i giocatori del lotto in tutte le principali categorie numeriche, dai tackle vinti a partita (2.4 contro i 3.4 di Brighi), ai tackle persi a partita (3.3 contro l’1.4 ancora di Brighi), passando per la percentuale di duelli aerei vinti (37% contro 55%), per finire con i palloni intercettati a partita (1.2 contro 2.8 del solito Brighi).
Cosa dobbiamo dunque estrarre da questa enorme mole di dati? Come può esserci utile a delineare le caratteristiche del giocatore? Sarà stato un buon affare per il Sassuolo?
Il ritratto di Taider che esce da questi numeri è quasi l’opposto dell’immagine che si ha di lui; telecroisti, giornalisti e tifosi lo considerano come un interditore dai piedi di marmo quando i numeri ci dicono ben altre cose. Ci dicono ad esempio che l’algerino è un’insospettabile trattatore del pallone, un giocatore preciso cui si può appoggiare per consolidare il possesso e che raramente si avventura in dribbling pericolosi. Ci dicono che Taider è un giocatore che gradisce molto muoversi senza la palla, ma che quando la riceve nella trequarti avversaria può diventare pericoloso sia come assist-man che come finalizzatore. Ci dicono anche, purtroppo per Di Francesco, che il ragazzo forse non ha tutte le qualità da incontrista che gli vengono riconosciute, e la possibilità di giocare di fianco a gente come Magnanelli e Biondini di sicuro gli farà bene. In coclusione, il Sassuolo si è garantito un giocatore molto adatto alle caratteristiche della squadra, in grado di coprire molto campo e di sostenere le punte all’occorrenza, e di questo Di Francesco non può che sorridere.