Chiedetelo a chiunque l’abbia provato: nel momento in cui parte l’inno della Champions, niente è più lo stesso. Questa sera la musica della Champions League suonerà alle 20.45 esatte, quando, nel teatro dello Juventus Stadium, Borussia Dortmund e Juventus scenderanno in campo per l’andata degli ottavi finale dell’edizione 2014/2015 della Champions League. La Juve di Allegri è chiamata all’arduo compito di risollevare il nome –ultimamente assai infangato– del calcio italiano, guadagnando qualche punticino UEFA che possa pavimentare la strada per un ritorno più o meno rapido ai vertici della scena internazionale. Di fronte a sè troverà una squadra, quella tedesca, che solo due stagioni fa è stata finalista della competizione, una formazione talentuosa, affamata e organizzata che darà del filo da torcere ai bianconeri. Un perfetto banco di prova.
Un Avversario In Crisi. O Forse No.
Cosa sappiamo del Borussia Dortmund? Sappiamo che attualmente i gialloneri occupano il dodicesimo posto della graduatoria della Bundesliga, a soli tre punti dalla zona retrocessione, dopo che per larghi tratti della stagione hanno navigato nei bassissimi fondi della massima serie tedesca. Al momento la banda di Klopp vanta l’undicesimo attacco del campionato tedesco con 28 gol fatti e l’ottava miglior difesa, in virtù dei 31 gol incassati nelle prime 22 partite. Numeri tutt’altro che da capogiro, soprattutto per una squadra con qualche velleità europea. Purtroppo per i tifosi juventini, però, c’è di più. In un articolo pubblicato qualche tempo fa su Grantland, il giornalista americano Mike Goodman ha condotto un’analisi statistica sulla stagione del Borussia Dortmund, i cui risultati sono ai limiti del comico. Dall’infinita mole di dati riportata da Goodman, emerge come la squadra di Klopp stia avendo una delle stagioni più iellate della storia recente del calcio europeo, una di quelle stagioni in cui, come si suol dire, “non gliene va bene una”. I tedeschi (i dati sono un pò vecchi ma non sono cambiati drasticamente) sono la terza squadra che tira più in porta della Bundesliga e la terza squadra che subisce meno tiri, e ciononostante si piazzano solamente all’undicesimo e ottavo posto nelle classifiche di gol realizzati e subiti. Il problema per la squadra di Allegri è che le ultime giornate sembrano evidenziare un cambiamento di 180 gradi di questo trend; dalla ripresa della pausa infatti, Reus e compagni hanno raccolto dieci punti in cinque partite, con 11 gol fatti e solo 5 subiti, e sono reduci da tre vittorie in fila. Anche il cammino in Champions testimonia come la squadra della Rhur non sarà semplicemente uno sparring partner per i bianconeri: prima nel girone, la banda di Klopp ha perso punti solo quando ormai certa della qualificazione, dimostrandosi ancora una volta la schiacciasassi degli ultimi anni, almeno a livello europeo. Insomma, se la Juventus affronterà la partita con superiorità, pensando di avere di fronte “solo” la dodicesima squadra della Bundesliga, troverà brutte sorprese.
Il Problema Dell’Intensità
Mi è sempre piaciuto pensare che gli esiti delle partite di calcio siano la diretta conseguenza di cinque fattori determinanti: fisicità/intensità, tecnica, tattica, mentalità e fortuna. Quando penso a Juve-Borussia però, il mio schema mentale crolla su se stesso e tutto si riduce a un’unica, semplice componente: l’intensità. In questi anni di declino del calcio italiano si è fatto un gran parlare (a volte anche a sproposito) della differenza di intensità tra la Serie A e i maggiori campionati europei, e la sfida di stasera potrebbe giustificare o smentire definitivamente lo scarto che ci separa dai più grandi. E quale miglior avversario allora del Dortmund di Jurgen Klopp, una squadra che ha fatto di ritmo, pressing e intensità il proprio mantra negli ultimi anni? Le partite di un Borussia Dortumnd al 100% assomigliano a un flipper impazzito; pressing, recupero palla, due passaggi in verticale e tiro in porta, così per 90′ più recupero, in un vorticoso turbinio di delirio pallonaro. La Juventus dovrà essere pronta a gestire un’intensità cui non è abituata dalle competizioni domestiche (anche se, bisogna dire, negli ultimi tempi il vento sta cambiando anche nel bel paese) e dovrà farlo contro una delle 3-4 migliori squadre del mondo in questo fondamentale. Attenzione però; questo non significa che la Juventus dovrà correre tanto quanto o più del Borussia Dortmund (farlo sarebbe quasi impossibile), significa piuttosto che i bianconeri dovranno correre abbastanza da far prevalere le proprie superiori capacità tecniche e di palleggio. Sul banco dell’intensità e del ritmo si giocherà, a mio avviso, buona parte della sfida.
Il pressing dal vangelo secondo Jurgen Klopp: il Bayern prova a costruire dal basso ma il Borussia ostruisce tutte le linee di passaggio con 7 (!!!) uomini nella metà campo avversaria, costringendo Dante alla palla lunga. Se lo fanno contro il Bayern Monaco secondo voi lo faranno anche contro la Juve? Io dico di sì.
L’Importanza di Chiamarsi Pirlo
Sarà dunque fondamentale per le sorti europee della Juventus trovare il modo di eludere la pressione di Reus e compagni, e in queste circostanze tutte le strade portano a Pirlo. Il regista bianconero è ormai da qualche tempo entrato nella fase calante della sua meravigliosa carriera, ma Allegri si fida ancora di lui per fare quello che ha fatto negli ultimi quindici anni: controllare il gioco. Questa sera a Pirlo non saranno richieste meraviglie balistiche o gol allo scadere, ma dovrà tessere le trame del gioco juventino e fare arrivare palloni di qualità là davanti, dove gli attaccanti faranno il resto. Il tutto limitando al massimo le palle perse, che potrebbero avere effetti disastrosi:
http://youtu.be/UhYCTqiezGw?t=1m11s
Con ogni probabilità la Juve scenderà in campo con il 4-3-1-2 che la ha accompagnata negli ultimi tempi, il modulo con cui Allegri meglio riesce ad andare all-in con la qualità senza perdere troppo equilibrio, e la presenza di due interni abili nel palleggio (Marchisio+ Vidal/Pogba) potrebbe alleggerire il compito di Pirlo svincolandolo da parte dei doveri di impostazione. Ma la maggior parte della mole di gioco della Juve passerà ancora tra i piedi del maestro, e la sua abilità nel dirigere il traffico sarà più che mai fondamentale per i destini della Vecchia Signora.
Conclusioni
Quello dello Juventus Stadium è uno degli accoppiamenti più interessanti riservatici dalle urne di Nyon, uno scontro tra due squadre dagli stili differenti, per molti versi antitetici, che merita di essere seguito con grande attenzione. Il Borussia Dortmund rappresenta il termometro perfetto per capire a che punto è arrivato il progetto Juventus: un avversario forte-ma-non-troppo, che gioca un calcio “europeo” (sempre che questa deginizione abbia senso) e che la metterà di fronte a delle scelte che in Italia non è costretta a fare. Un perfetto banco di prova.