Ecco quanto riportato da “iltempo.it”
“Il ruolo di amministratore delegato di Ama era molto ambito. Da una parte c’era la cooperativa Cpl Concordia – finita nell’inchiesta sulle tangenti al Comune di Ischia – che voleva sponsorizzare la nomina di Stefano Commini. Dall’altra c’era Mafia Capitale, che voleva in quel ruolo Giovanni Fiscon.
È l’intreccio di due diverse indagini a svelare un sospetto sistema di lobby dietro l’azienda controllata dal Comune di Roma che si occupa di igiene urbana. Sono le date a disegnare lo scontro tra due diverse fazioni, finalizzato a impadronirsi di un ruolo chiave qual è quello di amministratore delegato dell’Ama. E così, ad aprile 2013, la sospetta lobby legata alla Cpl Concordia e l’organizzazione mafiosa riconducibile a Massimo Carminati, si scatenano in un valzer di telefonate (tutte intercettate) che raccontano il palco sul quale è stata decisa la nomina di Fiscon.
I primi di aprile 2013 si decide chi deve essere il nuovo amministratore delegato di Ama. Stando agli atti dell’indagine capitolina su Mafia Capitale, «Lucarelli (Antonio, ex capo di gabinetto dell’allora sindaco Gianni Aleammo, ndr ) chiedeva se fosse favorevole alla nomina di Commini e Gramazio (Luca, ex capogruppo di Fi alla Pisana, ndr ) rispondeva che non era il massimo, ma non vedeva alternative». Inoltre, «Lucarelli gli spiegava che a breve avrebbe incontrato il sindaco “Gianni” per parlare di Commini, ma gli avrebbe detto che “è un personaggio in cerca d’autore e non si sa a quale mondo risponde”».
Difatti, secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta sulla corruzione del Comune di Ischia, risulta che Commini sarebbe stato vicino, per l’appunto, a un altro «mondo». Francesco Simone – il grande faccendiere della cooperativa Cpl Concordia con sede a Roma – «è stato interessato anche per la nomina di amministratore delegato dell’Ama Spa. Viene contattato da Giuseppe Incarnato, il quale gli segnalava un suo “amico”, Stefano Commini, che ambirebbe alla carica anzidetta. Per tale questione emerge successivamente anche un contatto di Simone direttamente con il Commini». Incarnato, infatti, precisa a Simone che «ha messo in campo tutte le sue conoscenze» per sponsorizzare la nomina di Commini, ma «ha ritenuto» di dover «chiamare il potentissimo supremo» che sarebbe lo stesso Simone, il quale avrebbe attivato un canale di alto livello: «il professore», ossia l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Ma c’è una montagna da superare. Di mezzo c’è Mafia Capitale, che intende proseguire con i suoi ipotizzati interessi illeciti facendo nominare – dopo Franco Panzironi – ad di Ama Fiscon. C’è da specificare che per quest’ultimo è venuta meno l’aggravante mafiosa. Tuttavia, gli atti lo disegnano vicino al sodalizio. Nell’incartamento della Procura di Roma si legge che a metà aprile «veniva accantonata l’idea di nominare Commini come ad, designando invece Fiscon. Il sindaco Alemanno, anche su indicazione di Panzironi, promuoveva la nomina, chiedendo allo stesso Gramazio di agevolarla in seno al consiglio d’amministrazione. Il motivo per il quale si era verificato un tale cambiamento di rotta in merito alle nomine di Ama, si evinceva dalle telefonate intercettate il 17 aprile 2013: il consigliere Giovanni Quarzo chiamava Gramazio il quale gli riferiva che Alemanno non era favorevole alla nomina Commini»”