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Non è stato una delle migliori partite della stagione neroverde. Già a partire dalle formazioni titolari, dove il preannunciato titolare Zaza è partito ancora una volta dalla panchina per far spazio a Floccari. Poi ha parlato il campo; il Sassuolo ha giocato una partita sotto gli abituali ritmi, anche grazie a un Atalanta che non ha mai dimostrato di voler alzare l’intensità, non è quasi mai riuscito a pungere, rendendosi poco spesso pericoloso dalle parti di Sportiello. Ma tutto sommato anche il neroverde Consigli ha poco lavoro nei primi 45′, nei quali è chiamato in causa solo da un tiro iniziale di Gomez (uno dei migliori in campo) e verso il finale da un destro di Cigarini; tutto lasciava presagire che si sarebbe andati alla pausa lunga sullo 0-0, ma al 42.esimo minuto Denis mette a segno una rovesciata da cineteca, sugli sviluppi di un’azione sinceramente incredibile sull’asse Cigarini-Moralez-Denis. Si va all’intervallo sul risultato di 1-0 per i bergamaschi, giustificato non tanto dalla mole di gioco superiore prodotta dagli uomini di Reja (il Sassuolo terminerà primo tempo e partita con un possesso palla maggiore a quello atalantino), quanto da una maggiore cattiveria e determinazione dei lombardi.
Il secondo tempo si è aperto sulla falsariga del primo -ritmi bassi e possesso palla sterile-, fino a quando, al 59esimo, il Sassuolo ha trovato un insperato pareggio grazie a Berardi, eccellente finalizzatore di una classica azione neroverde iniziata con un recupero palla di Sansone a metà campo e una verticalizzazione diretta per lo stesso numero 25. Per il talento di Cariati, che nel frattempo era stato affiancato dal subentrante Zaza, si tratta del decimo gol stagionale, marcatura che gli consente per il secondo anno in fila di andare in doppia cifra.
Ma l’equilibrio dura il tempo di un mattino, e al 63.esimo Denis raddoppia su rigore, dopo che Brighi stende Moralez nell’area neroverde, imbeccato da una bella palla di Cigarini. La doppietta dell’attaccante argentino, nonostante la mezz’ora ancora da giocare, sostanzialmente pone fine alla partita, che un Sassuolo lontano dal suo meglio non riesce più a rimettere in piedi. A poco servono i cambi spregiudicati di Di Francesco (oltre al già citato Zaza, entrano Lazarevic e Floro Flores al posto di Sansone e Brighi), e il muro alzato dalla squadra nerazzurra riesce a reggere gli ultimi minuti senza particolari sussulti. Da segnalare in questa fase di gara sono le espulsioni di Missiroli da una parte e Biava dall’altra, entrambi meritevoli di doppia ammonizione.
Il Sassuolo torna da Bergamo senza punti ma con una classifica ancora più che rassicurante — 35 punti e un +12 rispetto alla zona retrocessione. Come successo ieri tra Parma e Juventus, la partita di Bergamo sembra insegnare che, specialmente in questo periodo della stagione, sono le motivazioni a farla da padrona, e proprio di motivazioni il Sassuolo sembra ormai in parte privo. Di Francesco -un tecnico che non manca mai di sottolineare come prima di tutto voglia che la sua squadra scenda in campo con determinazione e spirito di sacrificio- dovrà dunque essere in grado di lavorare sull’aspetto mentale dei suoi ragazzi, convincendoli a giocarsi al massimo le restanti otto partite del campionato.