Partiamo da un presupposto: negli ultimi 10 anni tutte le squadre in lotta per la salvezza con i 38 punti totalizzati dal Carpi nel suo primo storico campionato di Serie A sarebbero riuscite a raggiungere il proprio obiettivo. Basta questa statistica per far capire il bel campionato giocato dai biancorossi: solo un punto ha permesso al Palermo di Zamparini di arrivare prima degli emiliani in classifica, soltanto un punto ha costretto il Carpi dei miracoli a scendere nuovamente in Serie B. Ma quali sono stati gli errori che hanno portato a questa dura e dolorosa retrocessione? Sicuramente una buona percentuale di colpe le ha Sean Sogliano, ex ds che l’estate scorsa ha rivoluzionato una squadra che era stata capace di dominare il campionato di Serie B, probabilmente puntare nuovamente sull’ossatura composta da Porcari e co. avrebbe portato risultati maggiormente positivi (lo si è notato nella seconda parte di campionato). Un altro grosso errore è stato cacciare Mister Castori per dare fiducia a Giuseppe Sannino: con l’ex Siena in panchina sono stati persi punti fondamentali contro squadre decisamente alla propria portata (Bologna, Frosinone e Verona su tutte). Fortunatamente il patron Bonacini ha capito presto il proprio sbaglio, pochi giorni dopo infatti è stato richiamato Castori (che nel 2016 ha portato addirittura 28 punti in classifica al Carpi, numeri da Europa League). Inutile non parlare dei due rigori sbagliati da Mbakogu contro la Lazio, gli errori del nigeriano dal dischetto hanno permesso al Palermo di superare i biancorossi in classifica a una sola giornata dal termine del campionato e hanno messo la situazione in netta salita per il Carpi. Non stiamo dicendo che la colpa della retrocessione è solo sulle spalle di Mbakogu, stiamo dicendo solo che cambiare rigorista in quella partita (sopratutto dopo il primo penalty errato) avrebbe potuto cambiare completamente le carte in gioco. L’ultimo argomento di cui parleremo porta il nome di Marco Borriello: il centravanti che l’estate scorsa ha fatto sognare l’intera Carpi calcistica è stato venduto senza apparente motivo in gennaio (solamente dopo 6 mesi dal suo arrivo in Emilia) dopo una grande prima parte di stagione, l’ex Roma, Milan e Juve si era contraddistinto per essersi ambientato perfettamente nel club di Via Carlo Marx. Purtroppo guardando ciò che è successo in questi giorni verrebbe da dire che con un giocatore di quell’esperienza e di quella caratura il Carpi avrebbe potuto segnare molto più davanti alla porta (l’attaccante titolare Mbakogu nell’arco dell’intero campionato ha messo a segno due miseri gol, tra cui uno su rigore) e di conseguenza avrebbe avuto qualche punto in più (ne bastava uno…). Che dire, a conti fatti è facile parlare, in questo delicato momento il Carpi deve solo ripartire nel migliore dei modi per disputare un grande campionato di Serie B l’anno prossimo. Per dimostrare che il giocattolo non si è rotto ma si è solo fermato momentaneamente…
Carpi, quali sono i motivi della retrocessione?
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matteocasella
Mi chiamo Matteo Casella, nato a Correggio nel '96, ma residente a Carpi dalla nascita. Tifoso dei biancorossi, aspirante giornalista. Ringrazio ParlandodiSport per avermi dato questa occasione per crescere e scrivere articoli, che è sempre stato il mio sogno. Aspirante giornalista anche per il sito www.mondocalcio.info dove seguo Carpi e Empoli. Ce la metterò tutta per dare il meglio di me.
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