In questi mesi sul povero Modena Calcio ne abbiamo sentite di ogni. Dopo l’esclusione della squadra dal Campionato di Serie C, ufficializzata poco fa con un comunicato da parte della Lega, si apre un mondo di incognite per la rinascita della società. In questo momento tutto ruota intorno ad Aldo Taddeo. E vi spieghiamo subito il perché.
È ormai noto a tutti che i giocatori del Modena, qualche settimana fa, hanno fatto la richiesta di messa in mora della società poiché non percepivano gli stipendi dal mese di luglio. Una richiesta che a Taddeo non è andata giù, ed è proprio per questo che l’attuale “patron” del Modena FC sta attendendo l’esito del ricorso presentato per le sconfitte a tavolino contro Mestre e Albinoleffe (che arriverà il 9 novembre) per tentare di ribaltare nuovamente, e inspiegabilmente, la situazione. Ribaltarla come? Se il ricorso venisse accettato, Taddeo potrebbe richiedere nuovamente il tesseramento dei giocatori che nei prossimi giorni si svincoleranno. L’imprenditore varesino continua a sostenere, erroneamente, di non aver potuto pagare gli stipendi arretrati poiché gli stessi si trovavano all’interno del concordato (deciso dallo stesso Taddeo).
Grosso sbaglio (o finto sbaglio?). Il pagamento degli stipendi sarebbe potuto avvenire previa richiesta d’autorizzazione al tribunale (che sarebbe stata di certo concessa senza problemi). La richiesta di messa in mora da parte dei giocatori, dunque, è più che legittima! La cosa migliore da fare in questo momento per il Modena, e per i suoi tifosi, sarebbe quella di presentare istanza di fallimento al tribunale. Ma Taddeo lo farà? C’è un’altra ipotesi, inoltre, da non scartare. Si tratta del “Concordato Liquidatorio”, che Taddeo potrebbe richiedere per tentare di tenere in vita la società (pur senza squadra!) presentando entro il 3 gennaio una relazione con un piano chiaro di “rientro”. Perché tutto questo? Per tentare di mantenere il titolo e ripartire dalla Serie D. Ma se questo non avviene neanche nei film, come si può pensare di poterlo applicare alla realtà di Modena? Non ci si finisce mai di stupire.