Ieri sera, il calciatore del Carpi Dario Saric era ospite negli studi di “TVQui”. Di seguito le sue dichiarazioni, riportate dal sito ufficiale della società biancorossa: “Posso solo essere felice di come mi sta impiegando il mister, nemmeno nei miei sogni speravo di avere così tanto spazio. Sto dando il mio contributo e sto vivendo un sogno che non mi sarei mai aspettato, sono davvero contento di poter dare una mano a questa squadra. Calabro? E’ un bravissimo allenatore, punta molto sulla grinta e vuole prima uomini che ci mettano l’anima più che giocatori che facciano il passaggino o il possesso palla. E’ bravissimo a caricarci non solo prima delle partite ma anche prima degli allenamenti, per mettere sempre il massimo. Ho sempre creduto nelle mie qualità e di poter rientrare al Carpi, ma forse non al punto di essere impiegato tanto come sta succedendo. Per me essere a Carpi è un motivo di orgoglio, essere nella squadra da cui sono uscito con la Primavera e dopo l’esperienza di Siena è un coronamento. Quest’estate c’era il Siena che mi rivoleva e sembrava dovessi andare, poi dopo il ritiro il Carpi mi ha chiesto di restare ancora per essere valutato e quando mi hanno detto che sarei rimasto ero davvero felicissimo. Col Frosinone, squadra forte costruita per vincere il campionato, era normale difendersi per contenerli, ancora di più in dieci. Sapevamo che con i nostri allenamenti saremmo potuti uscire nel finale e così è stato, con il gol bellissimo di Jerry. Prima del match col Frosinone? C’era il clima dei grandi match, tanta tensione e un’aria bella carica, per noi come per loro. C’era tanta voglia di fare risultato, per noi riuscire a pareggiare per com’è stata la gara vale doppio. Questa B è un campionato strano, con partite sempre aperte fino all’ultimo minuto. C’è da stare attenti perché basta perdere due partite per trovarsi nella zona calda e vincerne due per andare in alto. A giugno il Carpi mi ha fatto firmare un contratto di cinque anni, dimostrazione che ha fiducia nelle mie qualità e che mi ha voluto dare il tempo per crescere. La rosa lunga? Per noi è uno stimolo perché per giocare ti devi ritagliare un posto tra altri sei o sette che giocano nel tuo ruolo. Questo spinge ad andare sempre a duemila anche in allenamento. Cittadella e Bari? Sono altre due partite difficilissime contro squadre di prima fascia come le ultime che abbiamo incontrato. Sappiamo che sarà difficile ma noi scendiamo sempre in campo per provare a vincere ogni partita. Se il Cittadella è lì è perché ha un potenziale importante, i risultati non arrivano per caso. Il Bari è una gran bella squadra, sarà dura per noi ma anche per loro perchè in casa nostra non è facile per nessuno. Il sogno? Credo che tutti quelli che iniziano a giocare a calcio sognino di arrivare in Serie A. Da piccolo era arrivare ad avere il mio nome sulla maglietta e quello l’ho realizzato”.
Carpi, Dario Saric: “Sono felice, non pensavo di giocare così tanto. Calabro? Grandissimo allenatore”
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