Sembra un deja-vu: Modena Basket perde ancora di una mancata di punti, ancora in trasferta, ancora dopo essere stata in vantaggio fino ad un minuto dalla sirena.
La sfida contro Ozzano è delicata. Società, staff e capitan Mantovani hanno un messaggio alla squadra prima della gara: “Gli sforzi fatti non bastano, bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo”. Ed è proprio quello che fanno i modenesi, che dimostrano di saper e voler lottare per arginare la potenza fisica del duo Kissima-Odah.
La partita inizia con ritmi altissimi su entrambi i fronti. Ozzano cerca di imporsi, appunto, con la sua fisicità ed atletismo, mentre i giocatori di Coppeta rispondono con le incursioni di Casu e Saccone. Alla fine del 1° tempo Modena si trova, così, a soli 5 punti di distacco dai felsinei.
Alla ripresa della contesa, i padroni di casa cercano di scappare, ma MoBa rimane sempre a contatto, nonostante i numerosi errori offensivi e con un guizzo di Reale riesce, finalmente, a mettere il muso davanti arrivando fino al +6. Nei minuti finali regna molta confusione con le due formazioni che risultano affaticate e non trovano il fondo della retina. Sono gli errori dei nero-arancio a rimettere Ozzano in gara con un antisportivo che li riporta a -1. Nel gioco dei liberi i bolognesi prendono il vantaggio del +3. Modena riesce a tirare bene tre volte dalla lunga distanza nell’ultima azione, ma nessuno dei tentativi va a buon fine e il traguardo lo taglia Ozzano al fotofinish.
MoBa torna a casa leccandosi le ferite per una sconfitta, ancora una volta, immeritata. E’ vietato abbattersi e disunirsi. A questo punto la sfida contro Lugo, nella prossima giornata dei playout (sabato 4 maggio alle ore 20.30, in terra romagnola), diventa fondamentale.
OZZANO-MOBA 64-61 (16-19; 35-30; 48-42);
Ozzano: Scapinelli 3, Margelli 4, Landi 4, Kissima 16, Renzi 2, Bonfiglio 10, Gogishvili 6, Odah 19, Ottavi, Manzoni, Usmane, Pavlovic; All. Guarino
MoBa: Reale 20, Casu 10, Saccone 9, Obitso, Nasuti 8, Taddei 2, Twum 7, Mantovani 5, Mingotti, Lunghini; All. Coppeta