Gli italiani sono un popolo di grandi incassatori e hanno la digestione facile. Lo dice la storia, lo dice la disinvoltura e ll rassegnazione con cui accettano gli scandali della politica, la Tasi, l’Expo ed il Mose di Venezia, gli aumenti continui delle tasse, l’insopportabilità della burocrazia imperversante. Quello che gli italiani non accetteranno mai e che non hanno mai accettato è che la nazionale di calcio perda ai mondiali. Per noi, che ne abbiamo vinti 4, i mondiali sono sacri, sono il nostro affrancamento dai guai giornalieri. Ecco perchè la vittoria sull’Inghilterra, al debutto nel forno di Manaus, é stata non solo una grande vittoria ma un meraviglioso e tempestivo antidoto al momento-no del nostro Paese. Tutti felici e contenti, almeno per una notte, tutti in festa per Balotelli, per Candreva, per Darmian ( i migliori degli azzurri ). La Tasi cos’è? Ci penserò domani…È vero che l’Expo di Milano è umo scandalo vergognoso? Ma a chi importa? Quello che conta è che “Balo” abbia fatto un gran gol e che l’Italia abbia vinto. Siamo fatti così, brontoliamo, non ci va mai bene niente, ma basta che l’Italia vinca e ci torna il buonumore. Buonumore che certamente, in questo inizio di mondiale, non è di casa nei quartieri generali di Spagna ed Uruguay. I campioni del mondo hanno preso 5 sonori ceffoni da una sottovalutata ma splendida Olanda ( Van Persie e Robben: che fuoriclasse! ) e l’Uruguay ( indicato da molti opinionisti come una delle possibili sorprese ) è crollato sotto i colpi di una sorprendente Costarica.
Inizio dei mondiali coi fuochi d’artificio, gol su tutti i campi, partite divertenti, sorprese a go-go. Che chiedere di meglio? L’auspicio è che duri questa brillante tendenza, soprattutto che la nostra Italia continui a vincere. L’Italietta di tutti i giorni, quando si comincia a fare sul serio e a giocare al gioco più bello del mondo, di colpo ritrova coscienza di sé, orgoglio, valori e ritona ad essere Italia, il Paese più bello del mondo, il più ricco di storia, il primo nelle bellezze artistiche e naturali. E allora…dai Balotelli, forza Candreva, continuate a farci sentire quello che spesso dimentichiamo di essere.
Paolo Borea