Il giorno dopo riguardare la partita con la classifica davanti è, se possibile, ancor più preoccupante di ciò che il Modena ha combinato ieri al Picco di La Spezia. I punti da toccare sono tanti, cerco la sintesi, partendo da un dato di fatto: oggi il Modena è una serissima candidata alla retrocessione. Ma andiamo per punti. La gara coi liguri ha fatto capire alcune cose: la squadra non è contro il mister, o almeno non lo sono tanti giocatori: i calciatori sanno quando è ora di dare il colpo di grazia a un allenatore mal voluto e contro lo Spezia avrebbero potuto portare a casa tre gol con la quasi certezza che avrebbero avuto un nuovo “condottiero”. Il problema a mio parere è che questa squadra non crede nei propri mezzi, e che Novellino, da troppe partite ha perso la lucidità necessaria. Perché sul 2 a 1 non c’è stato il cambio di Ferrari o Granoche per Garritano o Acosty, in modo da poter sfruttare i 6 contropiedi limpidi che si sono creati? Perché la squadra non va ad abbracciare il suo allenatore, è vero gesto scontato, ma che avrebbe dato un segnale dopo i gol, se c’è la volontà di tenerlo a Modena? Novellino e la squadra sembrano due persone che convivono senza avere un progetto comune, senza sapere se vorranno avere figli, sposarsi, comprare casa. Tornando alla gara: incredibile come il mister non abbia detto a Granoche di tirare quel maledetto rigore: i gesti da libro cuore si fanno sul 3-0, non al 95’ sotto di un gol. Ferrari? Ferrari a mio parere non ha sbagliato il rigore apposta, come leggo nei post di colleghi e tifosi. Non ha sbagliato apposta perché ha fatto la più bella partita da quando è a Modena, prendendo anche una traversa, però è andato sul dischetto con un’ansia che si percepiva anche da Modena. Che si fa ora? Ora sono caxxi amari, molto amari, amarissimi. Il Modena è a 2 punti dalla retrocessione diretta e leggendo le squadre che ha intorno faccio due conti e dico che, dopo il mercato invernale Catania, Bari, Entella, Latina ai playout non ci vanno. Chi resta? Cittadella e Brescia sono ossi duri ahimè, Varese e Crotone più deboli, poi si può sperare che Trapani e Pro Vercelli entrino in una crisi pesante. Il dato di fatto è che mai come oggi il Modena è vicino all’inferno della zona bassa, bassissima, e che tutti abbiamo capito che anche un eventuale cambio di allenatore (che non ci sarà) potrebbe non bastare. L’appello va a Novellino e ai giocatori di esperienza e carisma di questa squadra, va a Zoboli, Cionek, Gozzi, Pinsoglio, Granoche, Fedato e pochissimi altri: avete in mano il destino di una squadra, avete in mano il destino del nostro Modena, di qualcosa che è molto più di una squadra di calcio: metteteci il cuore, fatelo per amor proprio e per chi vi sostiene. In periodi sfigati come questi non toglieteci una delle gioie rimaste: vedere scendere in campo i gialli in serie B, non mandateci all’ inferno.
L’analisi di un disastro sportivo e l’appello a mister e giocatori: non mandateci all’ inferno.
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Gian Paolo Maini
Gian Paolo Maini è editore e direttore della testata parlandodisport.it che ha fondato nel marzo 2014. Classe 1979, diventa giornalista nel 2008 ed inizia con la carta stampata per poi proseguire con radio e tv, di cui si occupa ancora. Scrive il suo primo libro "La prima corsa di Enzo Ferrari" nel 2013. Ha creato eventi sportivi e culturali con la propria agenzia di comunicazione ed oggi continua a farlo come libero professionista. Dal 2014 é Responsabile Ufficio stampa di Modena Volley, dal 2018 é Direttore della comunicazione di ACI Modena e manager del gruppo Radio Pico/distrettobiomedicale.it
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