Alla fine della lettura, decidete voi come interpretare la parola passione.
Si va a Molfetta, che non è proprio dietro l’angolo.
Ritrovo previsto per le 8.15 al tempio: un portatore sano di pulmino rimane a letto e un altro pulmino è impegnato nella caccia alla carta per incartare il regalo del nostro pres che diventa più anziano; partenza ritardata di mezz’ora.
Bene ma non benissimo.
In autostrada dobbiamo recuperare una nostra amica bolognese, ma nessuno la vede e saltiamo di brutto la piazzola dove ci attende quindi prima sosta in autogrill per aspettare che qualcuno ce la porti lì.
Una partenza in salita,non c’è che dire.
In viaggio tanta acqua ma per fortuna almeno il pranzo ci regala un po’ di sole.
Ripartiamo e piove di muovo,fino a Molfetta.
Enriamo al pala e veniamo letteralmente circondati da pugliesi,chi vuole una maglia, chi una sciarpa e chi semplicemente tifare con noi…la nostra squadra è davvero amata.
Ma le porte continuano a vomitare gente e la capienza viene nettamente superata, con vie d’uscita invase da gente in piedi…le regole andrebbero fatte rispettare tutte, non solo alcune.
Inizia la partita e vediamo un primo set che più brutto non si può; infatti perdiamo nella bolgia generale.
Ma noi abbiamo una cosa in più: una squadra cazzuta che con pazienza e determinazione si porta a casa gli ennesimi 3 punti che sono un messaggio velato per Trento: dovete ancora riposare belli!
I ragazzi corrono a prendere l’aereo e noi saliamo in pulmino. Sosta in autogrill, spuntino e si riparte.
Ma non a tutti i pulmini va così liscia: uno dei tre rimane in panne. Facciamo compagnia a distanza di un autogrill ai nostri amici finché il carroattrezzi non li traina (con un finestrino forzatamente aperto) a un hotel in attesa della riparazione. Ripartiamo e all’alba delle 5.30 siamo tutti a casa (tranne ovviamente i rimasti in panne, che al momento di scrivere vagano ancora per la spiaggia di Pescara).
Ma nonostante le mille peripezie, siamo già pronti per la prossima trasferta!
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